Berlusconi agli alleati: «Finito il tempo dei ricatti»

da Roma

«È finito il tempo dei ricatti nella Cdl». Silvio Berlusconi incassata la sconfitta elettorale e digerita, malvolentieri, «l’occupazione militare» delle alte cariche dello Stato da parte dell’Unione è pronto a fare opposizione e a dare battaglia nelle prossime amministrative. Ora che la Casa delle libertà è all’opposizione Berlusconi si sente anche più libero e avverte i suoi alleati: chi vuole remare contro dovrà uscire allo scoperto. L’ex premier intende mettere sul tavolo tutto il peso del suo 24 per cento di consensi che sa essere frutto dell’impegno profuso personalmente in campagna elettorale. Insomma, la sconfitta elettorale sarebbe dovuta in parte anche alla scarsa convinzione degli alleati. E comunque Pier Ferdinando Casini e i suoi hanno il 6 per cento mentre Forza Italia ne ha il quadruplo. Dunque ora che non c’è più «la spada di Damocle» del rischio di far saltare il governo Berlusconi intende andare per la sua strada senza condizionamenti. «Basta con i ricatti di quando eravamo al governo» è stato lo sfogo di Berlusconi con i dirigenti azzurri. Anche l’Udc insomma deve giocare a carte scoperte se lo scopo è mettere in discussione la sua leadership come ha sempre dichiarato Marco Follini che infatti ha anche votato Giorgio Napolitano, contravvenendo all’ordine di scuderia.
Intanto l’ex premier lavora alacremente alla nuova strategia del centrodestra ma pensa anche al rilancio del partito. Ieri non ha preso parte alla riunione dei coordinatori azzurri ma nel pomeriggio ha incontrato Bondi, Cicchitto, Schifani e Verdini a Palazzo Grazioli. La sua intenzione è quella di accelerare il progetto del partito delle libertà, una grande lista di moderati e poi si punta a «ringiovanire» il partito.
Assolutamente nessun disgelo col centrosinistra. Berlusconi conta sulle divisioni laceranti all’interno dell’Unione ma ritiene pure che «il potere li compatterà» e che il governo Prodi potrebbe durare cinque anni.
La posizione contraria a qualsiasi inciucio col centrosinistra è fortemente sostenuta dagli elettori di centrodestra. Al grido di «Silvio non mollare» i cittadini esortano Forza Italia a farsi sentire attraverso centinaia di messaggi inviati in rete al sito del partito. Gli azzurri vogliono scendere in piazza tutti insieme per far sentire la voce dell’altra metà dell’Italia che deve essere «salvata» dalla «occupazione comunista».

La maggior parte propone manifestazioni di protesta e cortei lungo le strade ma c’è anche chi è pronto a sostenere, come extrema ratio, un «colpo di Stato» (Ellen). Più rassicurante la proposta di Franco da Verona che mutua ironicamente lo stile Nanni Moretti e invita tutti a un girotondo attorno al Quirinale.

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