Berlusconi arriva al seggio 502, scoppia la festa: "Silvio, Silvio"

Il premier, con Podestà e Ronzulli, accolto dagli applausi alla Dante Alighieri. La Russa in via Stoppani, il sindaco diserta l'abituale sede di via Spiga

Berlusconi arriva 
al seggio 502, scoppia 
la festa: "Silvio, Silvio"

Molti curiosi lo hanno atteso fuori dal seggio per ore. Silvio Berlusconi, dopo essersi fatto attendere invano per tutta la giornata di sabato, è arrivato alla scuola «Dante Alighieri» di via Scrosati, la zona dove abitava mamma Rosa, intorno alle 18.40 ed è stato accolto dagli applausi e dai cori «Silvio, Silvio». Accompagnato dall’aspirante presidente della Provincia del Pdl Guido Podestà e dalla candidata alle europee Licia Ronzulli, il premier ha raggiunto il seggio 502 tra battute e strette di mano con gli elettori che lo seguivano. Sull’affluenza più scarsa del solito si è limitato a rispondere «non parlo, c’è il silenzio». Prima di lasciare la scuola, una signora che si stava recando al voto ha gridato «vergognati», ed è stata insultata dai sostenitori del premier.
Tra gli altri «big» che hanno votato solo ieri pomeriggio, il ministro della Difesa Ignazio La Russa che è andato alla scuola elementare di via Stoppani e il leader della Lega Umberto Bossi che poco prima delle 15 è arrivato alla scuola di Gemonio, nel Varesotto, accompagnato dalla moglie e dai due figli. Il sindaco Letizia Moratti invece ha disertato quest’anno il seggio in via della Spiga: da venerdì scorso soffre di una metatarsalgia acuta, per cui ha preferito recarsi, intorno alle 18.30, al seggio speciale allestito in via Solferino.
Tutto è filato liscio ieri, dopo la giornata tumultuosa di sabato. Sono stati infatti 2400 gli scrutatori che non si sono presentati all’appello tra venerdì sera e sabato mattina, su 5102 totali. Molto alto anche il numero delle defezioni tra i presidenti di seggio: ben 821 su 1303 hanno rinunciato all’ultimo minuto. Dopo il boom di assenze in Comune si pensa a possibili soluzioni per evitare il ripetersi di una situazione simile nelle prossime consultazioni elettorali, fissate per il 21 e 22 giugno. «La legge è quella che è, non possiamo fare moltissimo, è impensabile mandare centinaia di visite fiscali a casa di chi rinuncia all’incarico all’ultimo momento» spiega Stefano Pillitteri, assessore ai Servizi Civici del Comune. L’unico rimedio, secondo Pillitteri, è dare una «bella rinfrescata» alle liste degli scrutatori: «Ci sono persone iscritte da anni, ma che ora sono demotivate e non si presentano più» dice l’assessore, annunciando per i prossimi giorni una revisione degli elenchi.
Disagi iniziali a parte, il vicesindaco Riccardo De Corato, che ieri ha votato nella sezione elettorale di via Costa, ha invece ringraziato il prefetto Gian Valerio Lombardi e le forze dell’ordine perché «le elezioni si sono svolte in tutta tranquillità, e anche i disagi per la questione della ristampa delle schede elettorali sono stati contenuti. La prefettura ha fatto il possibile per limitare i ritardi».

Una vicenda però, ha ribadito il vicesindaco, «che rimanda all’anomala decisione del Consiglio di Stato di ribaltare una decisione del Tar proprio a ridosso del voto, costringendo così a veri e propri salti mortali».
Nessun ritardo o incidente si è registrato invece alla chiusura delle urne, avvenuta alle 22 come previsto.

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