da Milano
Altri tasselli si sono aggiunti ieri al mosaico per il salvataggio di Alitalia, mentre si intensificano le polemiche politiche. Il governo troverà una soluzione per la compagnia allinizio di autunno. Dopo le indiscrezioni di questi giorni su possibili 5mila esuberi contenuti nel piano delladvisor Intesa Sanpaolo, il premier Silvio Berlusconi al Tg5 della sera ha garantito che si troverà una soluzione di buon senso e che se Alitalia fallisse sarebbero 20mila le persone senza lavoro. «Dal punto vista dei tempi - ha detto - credo che allinizio dellautunno riusciremo a ottenere il risultato che vogliamo: mantenere una compagnia di bandiera con i conti in attivo. Abbiamo la certezza di un piano industriale, abbiamo i capitali, i soci, stiamo trattando con compagnie straniere».
Sugli esuberi Berlusconi ha risposto: «Credo che ci sarà da verificare con quante persone dovrà funzionare la nuova compagnia, ma contro questa possibilità ce ne è una sola: che fallisca e che 20mila persone perdano il posto di lavoro». «La soluzione sarà di buon senso», ha concluso il premier.
«Tutti i nomi saranno resi noti a settembre», aveva affermato in precedenza il sottosegretario alla Presidenza del consiglio, Paolo Bonaiuti, nel corso della trasmissione Unomattina, parlando della cordata italiana per Alitalia. Rispondendo alle critiche avanzate da Veltroni, Bonaiuti ha aggiunto: «Vorrei ricordare una cosa che Veltroni sembra dimenticare: cioè che quando venne presentato il piano per lingresso di Air France con le Borse ancora aperte, il titolo perse il 19,5%. Quella soluzione, quindi, non veniva considerata un buon affare».
Il governo ha anche dichiarato la propria disponibilità a fare una trattazione congiunta presso le commissioni Bilancio e Trasport di Camera e Senato, e in quella unica e contestuale sede il governo, tramite il ministro dellEconomia, Giulio Tremonti, fornirà tutti i chiarimenti richiesti dal Parlamento. Riguardo il piano, il «punto centrale» per Alitalia, spiegano fonti vicine alladvisor Intesa Sanpaolo, è rappresentato dallintegrazione tra Air One e la compagnia di bandiera, e in tale contesto non è prevista la cessione di rami di azienda della compagnia di Carlo Toto. Secondo le stesse fonti «il processo di integrazione tra Alitalia e Air One si avvarrà del ruolo di rilievo che Air One è stata in grado di sviluppare sul mercato, unito al valore rappresentato da una flotta moderna e di qualità, alle numerose professionalità e alle capacità gestionali che il gruppo guidato da Toto ha mostrato di possedere».
Al 30 giugno, infine, Alitalia ha in cassa una liquidità, tra disponibilità e crediti finanziari a breve, pari a 375 milioni a livello di gruppo. È in calo di 13 milioni, meno 3,4%, rispetto alla fine del mese precedente. Lo comunica la società nellaggiornamento diffuso mensilmente su richiesta della Consob.
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