Chi diceva, credendo di fare una battuta, che vorrebbe fare anche il capo dellopposizione? Mentre fa il premier ovviamente. Così come rubava il mestiere ai giardinieri quando faceva il costruttore, e come avrebbe fatto anche la presentatrice se avesse avuto le tette, quando ha creato la tv privata. Rieccolo dunque Silvio Berlusconi alla conquista della roccaforte romana della sinistra storica, a Campo de Fiori, dopo che una decina di giorni fa aveva osato entrare nella sezione Campitelli, quella che nonostante tutti i passaggi pidiesse, diesse, pidì, conserva ancora la targa di marmo con la gloriosa falce e martello del Pci. «Vi vedo tristi», disse allora ai vecchi militanti che lo avevano fatto accomodare con sorrisi imbarazzati ma compiaciuti. Laltra sera finalmente, sè trasformato nel Cavaliere della notte. E a mezzanotte in punto ha fatto la sua comparsa sotto la statua di Giordano Bruno, calamita delle notti giovanili alternative.
Come gli è andato questo azzardo? Bene, benissimo, vedrai che darà il bis. Nemmeno uno sguardo torvo né tanto meno un fischio, segno che forse i giovani di sinistra sono migliori di chi pretende di rappresentarli. La scorta del premier era un po preoccupata, avrebbe volentieri evitato quella passeggiata a piedi, in piena notte, nella piazza più irrequieta di Roma. Anche gli agenti si son presto rilassati, perché sè rivelata una festa. «Silvio, Silvio!» hanno preso a gridare i giovani appena lo hanno visto, forse un ambulante o forse un pusher ha sovrastato tutti allegramente: «A Sirvio, facce la sanatoria!». E poi un tripudio di telefonini a scattar foto, ragazze che premevano per toccarlo come fosse San Gennaro, e lui felice a farsi fotografare in gruppo, stringer mani, salutare e benedire. A mezzanotte va la ronda del piacere, a Campo de Fiori è sempre così, pur se sovente ci scappano botte e volano bottigliate. Questa è una piazza bizzarra, normale di giorno e col mercato mattutino, che si trasforma la notte sino allalba. Diventa lombelico di un mondo tuttaltro che ordinario. Qui tirano tardi tra birra, vino e quantaltro i figli dei figli dei fiori, autonomi, studenti e border line di ogni genere. Diventa una sorta di zona franca, che la polizia controlla da molto lontano, e che pure Veltroni preferisce evitare.
Qui, invece, è comparso lui col costume giusto, quello appunto del Cavaliere della notte: golfino blu scollato sotto il completo blu. Blu notte, ovviamente. Ma vuoi conquistare Campo de Fiori senza entrare dallo storico «vinaio», quello che saffaccia sullangolo più vicino a piazza Farnese? Berlusconi ha fatto il suo ingresso trionfale tra ali di giovani festanti. «Che si beve qui?», ha chiesto; e premuroso, loste gli ha servito un Amaro di Praga. Poi di nuovo in piazza, dove sè acceso un piccolo dibattito. Una ragazza gli ha chiesto della scuola, i tagli e le proteste contro la Gelmini, e lui sorridendo tranquillo: «Bisogna spiegare che stanno mentendo - i comunisti, è sottinteso - su tutta la linea, e che gli studenti sono stati truffati».
Una conquista lenta e sistematica. Il premier è entrato pure da Taba, negozio etnico che vende vestiti, oggetti femminili e stranezze dogni genere. Cera Yamila al banco, stupenda ragazza argentina, che lo ha accolto con un sorriso grande così. Tra i profumi dincenso e i colori orientali, un cd spandeva il canto di Pavarotti, e i due si sono messi a parlare del grande artista scomparso. «Ha mai ascoltato una delle mie canzoni? - le ha fatto lui - Le farò avere un mio cd». Figurarsi se non comprava qualcosa, è infine uscito con diversi oggetti e un paio di portamonete, quelli con le perline colorate. Ancora feste, «Silvio, Silvio!», strette di mano e richieste di posare per una foto ricordo al telefonino.
Infine se nè andato, sempre a piedi. Pago e soddisfatto, seguito da scorta, dalle tre auto, e da un piccolo corteo di giovani che non volevano mollarlo. Ha imboccato via dei Giubbonari. Ma la sezione Campitelli a quellora è già chiusa.
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