Berlusconi: "Convinceremo gli indecisi" Dal Ppe polemiche su Ciarrapico

Il Cavaliere: "Cercheremo di convincere gli indecisi facendo una campagna elettorale a tappeto". E sulla crescita dimezzata: "Riceviamo un'eredità pesante". E sul Pd: "Prosecuzione dei disastri di Prodi". L'avvertimento di Junker: "Non c'è posto per i fascisti nel Ppe"

Berlusconi: "Convinceremo gli indecisi" 
Dal Ppe polemiche su Ciarrapico

Roma - "Cercheremo di convincere gli indecisi facendo una grande campagna elettorale". All’Auditorium della Tecnica, dove insieme a Gianfranco Fini, ha incontrato tutti i candidati Popolo della Libertà, il leader azzurro Silvio Berlusconi ha dato le indicazioni affinché "i candidati possano svolgere una campagna elettorale a tappeto". L'obiettivo è chiaro: una campagna elettorale "porta a porta", su tutto il territorio, per "convincere gli indecisi".

Una crescita che preoccupa "Passiamo di preoccupazione in preoccupazione". La crescita 2008 dell’Italia, dimezzata allo 0,6%, preoccupa Berlusconi: "Questo è il problema - ha detto a margine della convention dei candidati del partito - passiamo da preoccupazione in preoccupazione. è un’eredità difficile che assumeremo e, quindi, siamo molto preoccupati". E ancora: "Io mi dispiaccio di questi dati. Certamente quello che riceviamo è qualcosa che ci induce a una grande prudenza e alla preoccupazione". Anche secondo Fini il rallentamento della crescita è un problema dovuto "alla congiuntura internazionale negativa e agli errori fatti dal governo negli ultimi due anni". "In particolare - ha sottolineato Fini - è dovuta agli errori compiuti da Prodi, come il blocco delle infrastrutture e politiche più finalizzate alla riduzione del debito che ad aumentare la produttività". Nel programma del Pdl è, infatti, stato scritto che "nessuno fa miracoli". "Ma siamo anche convinti - continuac Fini - che interventi mirati a ridurre il carico fiscale possano dare una boccata d’ossigeno alla situazione asfittica della nostra economia".

Il Pd e Prodi "Non fidatevi quando vi dicono che loro sono diversi dal governo Prodi. Loro sono la continuità perché la maggioranza dei ministri è candidata con il Pd". Così Silvio Berlusconi si è riferito ai candidati del Pdl raccolti oggi a Roma per la presentazione del programma. "È una falsità che corrono da soli - ha aggiunto Berlusconi - perché hanno fatto l’accordo con i radicali pagandoli bene in termini di seggi e poi si sono apparentati anche con Di Pietro. Loro dicono di aver messo in un angolo la sinistra radicale? Non è vero perché poi continuano a fare gli accordi nelle varie amministrazioni locali".

Il duo Bonaiuti-Ronchi "Per risolvere le questioni legate all’informazione parlate con Andrea Ronchi e Paolo Bonaiuti". È stato lo stesso Cavaliere a chiamare i due portavoce sul palco per chieder loro di far avere ai candidati le proprie e-mail e raccogliere informazioni e suggerimenti. Secondo quanto si apprende Berlusconi avrebbe "consigliato" di puntare sulle questioni lasciate aperte dal Governo Prodi ribadendo ancora una volta di non aver stracciato il programma del Pd ("perché sono loro a strapparlo") e spronando i futuri deputati e senatori ad impegnarsi per una campagna elettorale che sappia coinvolgere anche gli indecisi.

Il Ppe contro Ciarrapico "Io posso solo dire che non c’è posto per i fascisti nel Ppe". Così il presidente dell’Eurogruppo Junker, su Ciarrapico candidato Pdl. Junker è stato avvicinato dai giornalisti italiani a margine del vertice del Ppe in corso a Bruxelles. Anche il presidente del Parlamento europeo, Poettering, "non vuole interferire nel dibattito di politica interna in Italia". "In ogni caso - dice - sono contro ogni forma di estremismo, sono un centrista". A cavalcare la polemica ci pensa: "La destra populista può vincere le elezioni ma difficilmente riesce a governare un grande Paese". Secondo Casini, la vicenda Ciarrapico rappresenta solo "la punta di iceberg" di questo spostamento a destra del partito di Berlusconi: "Il problema della Mussolini è certamente più significativo di quello di Ciarrapico. La questione è che il Partito popolare europeo non può diventare di estrema destra perchè rischia di snaturarsi e di dimezzare i suoi voti in Parlamento".

Il kit per i candidati Una busta di cartone bianca con il simbolo del Popolo della libertà è il prezioso regalo che i candidati alle elezioni per il Pdl hanno ricevuto questa mattina. Nel kit del candidato alcuni classici supporti e alcune novità per affrontare con maggior determinazione la battaglia della campagna elettorale. Nella busta ci sono alcune spillette, maglietta e bandiera del partito. Non manca un manifesto del Pdl e la Carta dei valori del Popolo della libertà insieme ad alcune schede sulle iniziative del partito. Tra i regali più preziosi, un volumetto di trenta pagine con una serie di spunti per gli interventi in campagna elettorale.

Non mancano le "missioni per il futuro", cioè il programma del Pdl, e l’ultimo sondaggio elettorale diffuso ieri dallo stesso Berlusconi. A completare il kit, una serie di indicazioni per reclutare i "difensori della libertà" da schierare nei seggi per scongiurare brogli elettorali e un opuscolo che elenca le 67 nuove tasse introdotte da Prodi.

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