Berlusconi: "Crisi profonda, serve fiducia Di Pietro? E' un uomo di violenza"

All'inizio della due giorni elettorale in Abruzzo a sostegno di Giovanni Chiodi il premier parla della crisi: sta toccando l'economia reale. Poi critica l'alleanza Pd-Idv. E di Tonino dice: "Spadroneggia, è il contrario di ciò che dovrebbe essere un uomo politico di cui ha bisogno l'Italia". Poi: "Importante il voto in Abruzzo"

Berlusconi: "Crisi profonda, serve fiducia 
Di Pietro? E' un uomo di violenza"

Teramo - La crisi finanziaria sta trasformandosi in una crisi "dell'economia reale che potrebbe essere anche molto profonda". Lo ammette il premier Silvio Berlusconi nel suo tour elettorale in Abruzzo e sostenendo che il governo farà di tutto, anche di concerto con altri paesi europei, ma le misure assunte non cambieranno le cose se mancherà la fiducia dei cittadini. "Si è diffuso un clima generale di sfiducia - afferma il premier - anche per le profezie fatte circolare in Italia dalla sinistra che grida alla catastrofe. Premier e governo cercheranno di infondere fiducia ma solo i cittadini possono, non cambiando le loro abitudini, arginare la crisi reale che purtroppo sta arrivando, con una caduta verticale degli acquisti". Per esempio quelli delle automobili e degli alimenti.

"Quando la crisi è iniziata noi siamo stati i primi a dire ai cittadini di stare sereni, perché non sarebbe fallita nessuna banca e nessun italiano avrebbe perso neppure un euro - afferma il premier - poi Usa e Ue hanno fatto la stessa cosa. Abbiamo fermato la valanga, ma ugualmente ora i risultati negativi possono riversarsi sull'economia reale". Nonostante la politica nel confronto delle banche "invitate a continuare a fornire liquidità a imprese e cittadini senza aumentare gli interessi", nonostante i provvedimenti che il governo si accinge ad assumere con il pacchetto anti-crisi nel prossimo Consiglio dei ministri, primo fra tutti "un intervento concreto e molto preciso soprattutto verso le famiglie con più figli", ma anche ad esempio l'introduzione dell'Iva di cassa, per Berlusconi "bisogna fermare il clima generale che si è diffuso, evitare che si inneschi il meccanismo delle profezie negative che si avverano da sole, per cui se uno dice che tutto va male, tutto va male davvero".

Per il premier soltanto i cittadini hanno in mano il potere di evitare che la crisi finanziaria diventi una crisi reale, come già sta accadendo. "Io dico ai cittadini: 'solo voi potete, non cambiando le vostre abitudini di vita e il vostro stile di acquisti, evitare che si precipiti in una crisi reale''. "Se noi continuiamo a dire che tutto va male - conclude il premier - tutto andrà male realmente, mentre se c'é la fiducia si potrà evitare che questo accada". 

"Non ho liquidato Forza Italia" "Mi hanno accusato di aver liquidato in dieci minuti la mia carissima, amatissima e dolcissima Forza Italia. Non è così. Ha semplicemente cambiato nome ma resterà per sempre nel mio cuore". Silvio Berlusconi ribatte così a chi ha parlato di una troppo rapida 'liquidazione' da parte sua della creatura politica da lui creata nel '94. ''Si è aperta ad altre forze politiche per quel cammino già adottato da altri grandi democrazie occidentali, per andare verso il bipolarismo se non verso il bipartitismo". "Per non subire più - conclude il premier - quei ricatti di sempre che anch'io ho subito nei miei precedenti cinque anni di governo".

 "Di Pietro è violento" "Quella tra Idv è Pd è un'alleanza da vecchia politiche con Di Pietro che spadroneggia e altri partiti che si inginocchiano davanti alla sua virulenza. E' un uomo di violenza, il contrario di ciò che dovrebbe essere un uomo politico di cui ha bisogno l'Italia". E' il giudizio tranchant che Silvio Berlusconi, intervistato da alcune tv locali, esprime all'inizio della sua due giorni di tour elettorale in Abruzzo per sostenere il candidato del Pdl Giovanni Chiodi.

"Nessun patto con l'Udc" "Non è vero che io abbia posto veti. Non mi risulta che ci fossero patti e tantomeno patti siglati". Così Berlusconi contesta l'esistenza di patti con l'Udc. "E' finito il tempo della politica politicante - affonda Berlusconi - l'Udc non può essere alleato con il centrosinistra in una regione, come il Trentino e in un'altra con il centrodestra, come l'Abruzzo. Basta con convenienze e clientele, occorre avere un programma unico".

"Voto importante" Il premier dà "una grande importanza anche a livello nazionale" al risultato delle prossime amministrative in Abruzzo. Per questo ha deciso di venire ad appoggiare il candidato del Pdl, Giovanni Chiodi. "L'Abruzzo può essere un laboratorio politico per il Pdl in Italia - afferma infatti il premier - e visto che ho sondaggi strepitosi e imbarazzanti, che mi danno il 72%, penso sia importante la mia presenza qui". Berlusconi annuncia anche che tornerà "una o due volte" in Abruzzo "se il tempo lo consentirà". "Spero questo possa invitare qualcuno di più a votare Pdl e Chiodi - spiega - dando l'unico voto utile e che non si disperde come quelli dati a partiti piccoli tipo l'Udc e la Destra, che in realtà sono voti dati all'Idv e alla sinistra".

Il premier aggiunge anche che la sua presenza qui "é abbastanza eroica" dopo gli impegni internazionali avuti negli ultimi venti giorni che non lo hanno fatto mai riposare nello stesso letto per più giorni. "Considero però importante essere qui - conclude - questo può essere un laboratorio politico. In consiglio avremo massimo due-tre gruppi contro il centrosinistra che ne mette in campo addirittura sette".

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