Berlusconi e il 25 a uno: «Se questa è sconfitta voglio perdere sempre»

Roma Silvio Berlusconi sa bene che le vicende delle ultime settimane non possono non aver condizionato la tornata amministrativa. Lo aveva detto più volte ai suoi collaboratori due settimane fa, all’indomani del primo turno, e lo ha ripetuto anche nella giornata di ieri. Tanto che Paolo Bonaiuti non esita a dire che «la competizione è stata influenzata dalle distorsioni mediatiche e dagli attacchi eversivi di un gruppo editoriale». Ed è anche per questa ragione che il Cavaliere si gusta con soddisfazione il risultato delle elezioni che, al di là dell’ottimismo di facciata mostrato dal Pd, segnano una decisa avanzata del centrodestra. Pdl e Lega, infatti, strappano al centrosinistra il governo di ben 25 province e tre comuni capoluogo (tra cui la roccaforte di Prato) e di contro non cedono nemmeno un’amministrazione. Con un dato da non trascurare se questa tornata elettorale fa registrare una decisa ritirata del Pd sotto la linea del Po, con il Nord del Paese - comprese quattro province del Piemonte - che si tinge decisamente di azzurro-verde.
Ci sta, dunque, che il premier scelga l’arma dell’ironia per commentare il dopo elezioni. Perché, dice, «se questa per l’opposizione è una vittoria» allora «noi vogliamo sempre perdere così». Pdl e Lega, infatti, avanzano nonostante tutto. «Nonostante la caccia all’uomo dell’ultimo mese e mezzo», confidava in privato Berlusconi. E nonostante un astensionismo che, è la convinzione dei vertici del Pdl, ai ballottaggi ha colpito soprattutto il centrodestra.
È anche per questa ragione che ieri mattina Berlusconi ha deciso di tornare sul risultato elettorale. «Prima delle elezioni amministrative e relativamente alla popolazione interessata al voto - dice il premier - il centrodestra rappresentava 5.358.810 cittadini e governava 9 province mentre il centrosinistra rappresentava 27.541.359 cittadini e governava 50 province». Altre tre province (Monza-Brianza, Barletta-Adria-Trani, Fermo), invece, «erano di nuova istituzione e interessavano 1.280.809 cittadini». Un quadro, spiega Berlusconi, che «oggi si è ribaltato». Perché «il centrodestra rappresenta 21.250592 cittadini e governa in 34 province» mentre «il centrosinistra rappresenta 12.930.386 cittadini e governa in 28 province». Pdl e Lega, insomma, hanno «conquistato 25 province in più» e «quadruplicato la popolazione rappresentata» mentre l’opposizione «ha perso 22 province ed ha più che dimezzato la popolazione rappresentata».
Tirate le somme, il Cavaliere dedica la giornata a incontri istituzionali e all’azione del governo mentre la sua replica all’inchiesta di Bari la affida a un’intervista al settimanale Chi. Ed è proprio in vista di un’accelerazione sul fronte dei provvedimenti dell’esecutivo che rinuncia a presenziare all’inaugurazione del Centro anticrimine informatico di via Tuscolana per una riunione con i capigruppo del Pdl di Camera e Senato. Per fare il punto sull’iter di alcune leggi e per raccomandare la massima attenzione nelle votazioni più delicate, perché non è certo questo il momento per sconvenienti incidenti parlamentari. Poi, il faccia a faccia a Palazzo Chigi con il premier israeliano Benjamin Netanyahu. Sul tavolo il processo di pace in Medio Oriente con Berlusconi che promuove «la prospettiva di uno stato palestinese smilitarizzato» così come «il riconoscimento dello Stato ebraico di Israele» e accoglie l’invito ad andare a parlare alla Knesset. Poi l’incontro con Bill Gates per discutere gli investimenti in salute e sviluppo globale e del prossimo G8 di L’Aquila.

L’associazione presieduta dal fondatore di Microsoft, infatti, è in prima linea nel sostegno dei paesi in via di sviluppo e ha insistito con il Cavaliere affinché l’Italia usi la presidenza del G8 per confermare gli impegni assunti dai Grandi della Terra a sostegno delle zone più povere.

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