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Berlusconi: "E' giusto legare i salari al costo della vita sul territorio Sarò io a guidare l'agenzia del Sud"

Il presidente del Consiglio, intervistato dal Mattino: "Quanto alle gabbie salariali tutti condividono l'esigenza di rapportare retribuzione e costo della vita al territorio. Legare i salari ai diversi livelli del costo della vita fra Sud e Nord risponde a criteri di razionalità economica e di giustizia". poi dice: "Il Sud è sempre stato tra le priorità del nostro governo. Ecco il piano per il rilancio"

Berlusconi: "E' giusto legare i salari 
al costo della vita sul territorio 
Sarò io a guidare l'agenzia del Sud"

Roma - E' giusto "agganciare" i salari al costo della vita sul territorio: Silvio Berlusconi, intervistato da 'Il Mattino', dice sì alle gabbie salariali, tema caro alla Lega e rilanciato ieri sera proprio da Umberto Bossi a Pontida. Il premier, nel suo colloquio con il quotidiano napoletano nel quale anticipa i contenuti piano decennale di rilancio del Sud, afferma: "Quanto alle gabbie salariali tutti condividono l'esigenza di rapportare retribuzione e costo della vita al territorio. Legare i salari ai diversi livelli del costo della vita fra Sud e Nord risponde a criteri di razionalità economica e di giustizia".

Agenzia del Sud Berlusconi annuncia i contenuti principali del piano per il Mezzogiorno, premettendo che "il Sud è sempre stato tra le priorità del nostro governo", come dimostra l'impegno sulla questione rifiuti a Napoli. Il premier chiarisce che sarà lui a guidare la Agenzia per il Sud: "Dobbiamo concepire l'intervento straordinario come un grande "New Deal rooseveltiano", come un "piano Marshall" per il Sud. Negli Stati Uniti gli squilibri territoriali furono rimossi nel periodo del new deal attraverso un'agenzia di livello federale, non dei singoli Stati: la Tennessee Valley Authority fu messa in piedi dal governo di Washington e non dal governatore del Tennessee. Anche nel nostro caso il ruolo di guida non può essere che del premier". In ogni caso non sarà una riedizione della vecchia "Cassa": "No. Pensiamo ad un Istituto molto diverso anche se vorrei ricordare che la prima Cassa per il Mezzogiorno (quella di Gabriele Pescatore, grande giurista e uomo dedito al bene della Nazione che la guidò dal 1955 al 1976) ottenne risultati straordinari: fu cancellata la malaria, furono risanati 500mila ettari di palude, si realizzarono o resero più moderni circa 30mila km di strade, a 12 milioni di persone fu portata l'acqua potabile. Fu un ventennio straordinario cui seguì, purtroppo, un periodo di degenerazione".

Accusa alla classe dirigente Berlusconi lancia un'accusa alla classe dirigente del meridione e sottolinea l'importanza del federalismo fiscale. "Tra il 1998 (anno di avvio della 'nuova programmazione') e il 2004 è stata conferita al sud una massa di risorse pari a 120 miliardi di euro di spesa pubblica in conto capitale, di cui poco più di 55 miliardi di euro di spesa straordinaria. A fronte di tante risorse, le distanze fra il Centro-Nord e il Sud del paese sono rimaste inalterate; anzi l'economia meridionale é diventata, in questi anni, meno competitiva. evidente la responsabilità delle classi dirigenti meridionali e del cattivo funzionamento del Titolo V della Costituzione. solo con il federalismo fiscale che avremo una effettiva assunzione di responsabilità da parte delle classi dirigenti delle regioni meridionali".

Banca del Mezzogiorno "Alla nuova Banca del Mezzogiorno, che vorremmo operativa sin dalla ripresa dopo la pausa estiva, sta lavorando - sostiene il premier - il ministro Tremonti, che ha già reso note alcune coordinate dell'iniziativa". Il governo, come ha detto Tremonti, è convinto del fatto che "le banche che operano nel territorio ma non sono del territorio non bastano" perché "solo un ceto bancario radicato nel territorio ed espressione della classe imprenditoriale locale è in grado di effettuare una politica selettiva del credito" tale da rilanciare lo sviluppo del Mezzogiorno. Il progetto si fonderà sulla rete creditizia delle banche di Credito cooperativo, che nelle regioni del Sud sono presenti con oltre 600 sportelli che nel 2008 hanno raccolto 14,6 miliardi e ne hanno impiegati 10". Quanto alla vicenda dei fondi Fas, Berlusconi respinge le accuse: "I fondi non mancano, mancano i progetti in cui impiegare questi fondi. Il governo ha preferito utilizzare per servizi e attività a beneficio di tutto il Paese fondi che sarebbero rimasti ancora a lungo inutilizzati invece di introdurre nuove tasse ed alzare la pressione fiscale. Quanto al rapporto con le Regioni, siamo sempre aperti al dialogo. C'é piuttosto un atteggiamento preconcetto delle Regioni guidate dalla sinistra nei confronti del governo: è accaduto con il Piano Casa, sta accadendo con la riforma della Pubblica Amministrazione e con il piano per il Sud".

Imprenditori e infrastrutture Berlusconi aggiunge: "Conosco imprenditori straordinari che hanno realizzato cose eccellenti al Sud e sono pronti a investire ancora per creare nuovi posti di lavoro. Quello che ci chiedono è un efficiente sistema di infrastrutture, un contrasto efficace alla criminalità organizzata (e non l'antimafia delle chiacchiere e della retorica) e una fiscalità di vantaggio che attiri nuovi investimenti. Sono tre obiettivi che abbiamo fatto nostri". I settori su cui punterà il piano? "Infrastrutture, turismo, innovazione. Tutti settori che possono creare un gran numero di posti di lavoro anche per diplomati e laureati", risponde il premier.

Partito del Sud "Quella del partito del Sud è stata una rappresentazione giornalistica, non un'ipotesi politica. Il rapporto del governo con i parlamentari del Sud è di piena collaborazione come con tutti i parlamentari di maggioranza, primi tra tutti quelli del Popolo della Libertà. Il Sud, poi, non mi pare sottorappresentato nel governo: circa un terzo dei suoi componenti - ministri, viceministri e sottosegretari - viene dal Sud ed è eletto al Sud".

Infrastrutture e lotta alla criminalità Far partire i cantieri in tutto il Paese e, al Sud, continuare la lotta alla criminalità: due impegni del governo che il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, indica nella sua intervista a "Il Mattino". "Nei recenti provvedimenti anticrisi - sottolinea - abbiamo introdotto numerose disposizioni 'sblocca-cantieri' per superare la paralisi decisionale determinata dai troppi adempimenti burocratici. E' un problema generale delle nostre istituzioni che rende la riforma della Costituzione una necessità sempre più pressante. Non possiamo continuare a governare con tempestività un Paese che ha istituzioni concepite in un'epoca in cui il mondo andava ad una velocità molto inferiore a quella attuale". Inoltre "utilizzeremo - dice il premier - tutte le risorse a disposizione per contrastare la criminalità, comprese le forze armate". "Non so quanti italiani siano consapevoli del fatto che nessun altro governo ha fronteggiato tanto incessantemente ed efficacemente la criminalità organizzata. Abbiamo il record - conclude - di arresti dei latitanti più pericolosi, dei sequestri di beni, di confisca di capitali di origine criminale".

Crisi, il peggio è passato "E' opinione comune tra i leader del G8, del G14, del G20 che il peggio della crisi sia passato. Lo ha detto molto bene il presidente Barak Obama affermando che "cominciamo a vedere l'inizio della fine della crisi". Silvio Berlusconi ribadisce come l'Italia sia in una situazione migliore di altri paesi. "Le stime relative al secondo trimestre del 2009 - afferma - mettono in rilievo un calo dello 0,5% del Pil rispetto al primo trimestre e del 6% rispetto a un anno fa. Se nei prossimi due trimestri non si dovessero registrare variazioni, il Pil del 2009 dovrebbe chiudere al -5,1%, mentre le nostre stime prevedevano una diminuzione del 5,2%. Il calo si è rivelato inferiore alle previsioni di molti analisti che stimavano una contrazione dello 0,7% rispetto al trimestre precedente e una flessione del 6,1% su base annuale". "L'Italia - prosegue - sta facendo meglio del previsto, e questo viene considerato in Europa un buon segno per tutta quanta l'area euro. Inoltre tra le principali economie dell'area Ocse, Italia e Francia danno segnali di ripresa. Il 'superindice' Ocse (quello che anticipa le fasi di espansione o rallentamento delle economie) ha registrato a giugno una crescita di 4,8 punti su base annua per l'Italia e di 2,7 punti per la Francia. Rispetto al mese di maggio, l'indicatore è cresciuto di 2,2 punti per il nostro Paese e di 1,4 punti per la Francia". "Il nostro Paese - conclude - è quello che sembra andare meglio in Europa. E noi riteniamo che il dovere del governo continui ad essere quello di invitare i cittadini a non avere paura e a non cambiare il loro stile di vita e le loro abitudini di acquisto. Solo così si potrà diminuire la profondità della crisi e la sua estensione temporale. I catastrofisti che imperversano sulle gazzette della sinistra non fanno che peggiorare la situazione perché, superato il momento più drammatico della crisi finanziaria, è proprio il fattore psicologico che condiziona la domanda dei consumatori e quindi la produzione.

Ancora una volta dunque forza e coraggio".

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