Pubblichiamo ampi stralci della video- intervista al leader del Popolo della libertà, Silvio Berlusconi, realizzata da Paolo Liguori che ha girato al Cavaliere decine di domande degli utenti web su tutti i temi della campagna elettorale, dall’allarme criminalità al rilancio delle infrastrutture, dalle riforme che il Pdl farà in caso di vittoria al rischio pareggio al Senato legato al voto ai piccoli partiti di centrodestra.
Francesco da Savona: "Qual è il rischio che si corre votando i piccoli partiti?"
"Di fare il gioco della sinistra perché al Senato c’è in ballo un premio di maggioranza che viene assegnato regione per regione. Un partito deve raggiungere l’8%. Tutti i sondaggi ci dicono come nessuno dei partiti minori del centrodestra possa raggiungere questo 8% (...). Dare il voto a uno di questi partiti significa toglierlo al Pdl che deve confrontarsi con il partito di Walter Veltroni. (...) Ricordo che la maggioranza l’ebbe la sinistra al Senato nelle ultime elezioni per una manciata di voti in più alla fine di una notte di spogli e di brogli in Campania. (...) Con questa differenza la sinistra ha governato per due anni, aiutata poi dal voto dei senatori a vita".
Valentina» da Bergamo: "Come garantirebbe più sicurezza ai cittadini?".
"Cambiando totalmente la politica nei confronti dei cittadini stranieri, degli extracomunitari. La sinistra ha preso questa decisione dissennata di aprire le frontiere, siamo invasi da un numero di extracomunitari che non conosciamo neppure quale sia. (...) La sinistra ha poi ridotto i fondi alle forze dell’ordine e ha fermato quell’istituto del poliziotto e del carabiniere di quartiere (...). Che cosa faremo? Frontiere assolutamente chiuse come nel resto d’Europa, aumenteremo i campi di accoglienza temporanea, dove individueremo gli immigrati e decideremo se si possono riportare nei Paesi d’origine. A questo fine stipuleremo accordi che ci consentiranno di portare indietro gli immigrati partiti dal loro territorio (...). Riporteremo in auge il poliziotto e il carabiniere di quartiere portandoli a 10mila unità (...) e infine interverremo con delle riforme per quanto riguarda la certezza della pena, (...) con un aumento delle pene soprattutto per i recidivi di quei reati che la sinistra annovera nella cosiddetta microcriminalità come scippi, furti di automobili e in appartamento, spaccio della droga e prostituzione".
Luigi da Reggio Calabria: "Il nostro Paese ha infrastrutture inadeguate, la sinistra ha bloccato molti progetti. Quanto tempo ci vorrà a rimettere in moto i cantieri?".
"La riapertura dei cantieri sarà una delle prime cose che ci impegniamo a fare, è vero noi abbiamo un gap infrastrutturale (...). Sono state bloccate dalla sinistra anche opere epocali come il traforo del Fréjus e i trafori montani, i corridoi europei, il ponte sullo Stretto. Tutte queste opere vanno rimesse in corso. I tempi per la riapertura dei cantieri penso che saranno molto brevi (...). Ottenemmo grazie alla mia presidenza del Consiglio dall’Unione europea il 20 per cento di contributi a fondo perso, per esempio per il ponte sullo Stretto e per il Fréjus. Io spero che questi soldi non siano andati persi con questo fermo ai lavori che è stato imposto dalla sinistra e dalle sue utopie ambientaliste".
Mario Bombardoni: "Il presidente Berlusconi reintrodurrà il bonus pensioni introdotto dalla riforma Maroni?".
"Sarà anche questa una riforma immediata, la sinistra non ho capito per quale motivo l’ha voluta abrogare. Questa riforma aveva dato durante gli anni del nostro governo a diverse decine di migliaia di lavoratori la possibilità di restare al lavoro e di vedere lo stipendio pagato loro dalle aziende completamente detassato».
Il signor Giusti di Torino: "Cosa fare per dare maggior potere di acquisto?".
"Abrogazione dell’Ici, detassazione completa dei premi di produttività e degli straordinari pagati dalle aziende. (...) Restituiremo alle famiglie che hanno un nuovo bambino quel bonus bebè e poi tutta una serie di altri aiuti: dal bonus per le locazioni per le famiglie che non possono consentirsi di pagare il canone di locazione, al piano casa che dovrebbe dare a quel 13 per cento di famiglie italiane che ancora non ha la proprietà della casa la possibilità di averla. Nelle new town i costi delle case saranno ridottissimi perché (...) saranno chiamate a collaborare tutte le principali aziende di costruzione italiane, le banche metteranno in campo dei mutui pagabili in trent’anni con rate di mutui addirittura inferiori al canone di locazione".
Roberto di Tricesimo: "Avrà la forza e il coraggio di tagliare la spesa improduttiva?".
"(...) In Germania il costo per ogni tedesco dello Stato tedesco è di 3mila euro all’anno, in Italia è di 4.500 euro all’anno. Quindi è assolutamente indispensabile operare, riorganizzando completamente la pubblica amministrazione, modernizzandola, digitalizzandola completamente. (...) Con l’archiviazione digitale si pensa di arrivare addirittura a un risparmio solo per questa voce di tre miliardi di euro. Bisognerà eliminare le spese inutili, le consulenze inutili, alcuni enti come le province, le comunità montane, senza lasciare a casa nessuno (...) e in più bisognerà arrivare a dimezzare i costi della politica. Noi l’avevamo già fatto con la nostra modifica della legge costituzionale, adesso la sinistra dice di volerlo fare. (...) Veltroni fruisce di due stipendi e la stessa cosa vale per Di Pietro. Ora appare difficilmente credibile che persone che hanno approfittato fino ad adesso dei soldi pubblici possano ridurre o addirittura dimezzare la spesa pubblica".
Piercarlo di Biella sulla par condicio: "Quando sarà al governo avrà intenzione di eliminarla?".
"Noi abbiamo lottato contro questa par condicio quando la sinistra l’ha approvata. L’abbiamo chiamata una legge illiberale e addirittura una legge liberticida perché dà anche a chi scende in campo per la prima volta uno spazio televisivo e radiofonico pari a chi invece ha grandi numeri. Questo porta al frazionamento della politica. (...) Noi avemmo subito dall’inizio l’intenzione e la voglia di abolire completamente la par condicio e ci fu una forza nella nostra coalizione, l’Udc di Casini, che si oppose con tutte le forze a questa abrogazione minacciando addirittura di far venir meno la maggioranza e di far cadere il governo".
Pietro 53 di Milano chiede: «Ho perso il mio lavoro, vorrei crearmene uno nuovo, ma la burocrazia rende impossibile ogni iniziativa...".
"(...) Noi abbiamo già iniziato durante gli anni del nostro governo a delegificare e a sburocraticizzare. (...) Continueremo in questa direzione, impegnandoci a garantire ai nostri cittadini una forte difesa dalla oppressione burocratica e dall’oppressione fiscale".
Gabriele e Giulia: «Quali saranno le prime mosse del governo appena insediato?".
"La prima necessità del governo sarà quella di risolvere il problema dell’immondizia a Napoli e in Campania, e poi di far conoscere Napoli e la Campania a tutto il mondo attraverso giornali e televisioni internazionali".
Ludovica: "Lei e Veltroni avete un programma simile, perché un elettore dovrebbe scegliere il Pdl e non il Pd?".
"Semplicemente per il fatto che noi i programmi li abbiamo sempre rispettati (...). Per Veltroni e i suoi compagni d’arme, il programma è uno specchietto per le allodole da presentare agli elettori con le più varie promesse durante la campagna elettorale e da buttare nel cestino una volta al potere. L’hanno fatto nel ’96-2001, l’hanno nel 2001 e nel 2006 con un programma enciclopedico di 281 pagine che poi hanno loro stessi deciso di annullare. (...) Il programma per la sinistra è solo uno strumento per conquistare il potere".
Ne aggiungo una io: «La campagna elettorale sembra un po’ cambiare registro... ».
"Io penso che siano un po’ alla disperazione perché tutto quel grande show, quella grande fiction che Veltroni ha cercato di mettere in scena, ha portato a una completa ridicolizzazione di Veltroni e di ciò che lui aveva annunciato. Ha voluto e preteso di presentarsi come l’uomo nuovo (...) e si è scoperto che riceve oltre allo stipendio di sindaco anche la pensione parlamentare. (...). Aveva detto: noi andremo da soli, poi si apparentato col peggio del peggio dei partiti politici cioè con il giustizialista Di Pietro. (...) Aveva detto: non andrò più e mi separerò da quella sinistra estrema che ancora orgogliosamente si chiama comunista e invece ha continuato a restare con loro in tutte le elezioni per il potere locale e in tutte le elezioni amministrative (...). Aveva detto: presenteremo una nuova classe dirigente. Salvo qualche acquisto spot, un imprenditore uscente, la Confindustria veneta e il figlio di un imprenditore, tutti gli altri sono i protagonisti della nomenklatura comunista, cioè tutti i ministri, viceministri e sottosegretari dell’attuale governo. (...) Aveva detto di volere distribuire il tesoretto, è risultato che non esisteva neppure. (...
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.