Berlusconi esce dall’ospedale: «Sto bene»

da Milano

«Tutto bene, vengo a trovare la mia mamma e quindi sono felice». Sono le prime parole pronunciate davanti a telecamere e taccuini da Silvio Berlusconi dopo il ricovero all’ospedale San Raffaele di Milano. Per tre giorni il Cavaliere si è sottoposto agli esami per controllare il suo stato di salute dopo il malore di domenica a Montecatini. Poi l’uscita - da un ingresso secondario, dribblando le telecamere - e la corsa al quartiere Lorenteggio, per salutare la madre Rosa. Al suo arrivo, il Cavaliere ha tranquillizzato tutti: «Ho fatto delle cure, sono tornato in forma perfetta». Ha aggiunto che «forse dovrò limitare un po’ gli impegni, dato che ho speso troppo nella settimana precedente a Montecatini». Ha ringraziato Romano Prodi per la sua lettera di auguri («non l’ho ancora letta perché è a Roma, ma è stata una cosa positiva, lo ringrazio») e le migliaia di cittadini che gli hanno inviato messaggi di incoraggiamento. «Un affetto al di là di ogni immaginazione, che mi impegna a portare avanti quello per cui mi sono battuto finora». Per questo sabato sarà in piazza con la Cdl: «Sono pronto, assolutamente» assicura.
Sono le 13 e 20 quando le auto della scorta e dei carabinieri bloccano la piccola via sotto il palazzo azzurro dove abita la madre del Cavaliere. Lui scende dall’auto grigio scuro, è in maglietta blu, la felpa sulle spalle. «Non ha freddo, presidente?» chiede qualcuno. Lui sorride, ripete che «ora va tutto bene». «Ben tornato!» gli urlano dall’alto due signore affacciate alla finestra. Berlusconi alza lo sguardo e saluta. Poi racconta del malore al quale, spiega, hanno contribuito la dieta (mostra con un gesto che la vita dei pantaloni ora gli sta larga), il caldo del palazzetto in cui stava parlando e la disidratazione. «Tutto questo ha fatto sì che avessi questo calo di pressione». «Ma è stato solo un calo di pressione?» gli chiedono. «Sì» dice sorridendo.
Tra le voci non confermate c’è quella di un pacemaker che potrebbe essergli applicato per risolvere un’aritmia del cuore. «Non ho idea, queste cose le lascio dire ai medici» ha spiegato ieri Paolo Bonaiuti, portavoce del Cavaliere. Alberto Zangrillo, primario del San Raffaele e medico di fiducia di Berlusconi, ha detto martedì che «il cuore del presidente è a posto». È possibile che al Cavaliere sia stata riscontrata un’aritmia - anche dovuta allo stress - per curare la quale verrà sottoposto a una cura farmacologica. Se questa non avrà effetto, si cercherà un’altra cura o si penserà ad altri rimedi, tra i quali c’è il pacemaker.
Nella sua ultima mattinata al San Raffaele, Berlusconi si è sottoposto agli esami e ha lavorato con la segretaria Marinella nella stanza ricolma di fiori, fra i quali quelli inviati dal colonnello Gheddafi. Ha ricevuto le telefonate del primo ministro inglese Tony Blair, del premier turco Erdogan e la visita del presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni che l’ha trovato «in gran forma, il Berlusconi di sempre e lo dimostrerà anche sabato». Alle 12 e 20 ha salutato infermieri e pazienti, poi in auto ha attraversato la città per recarsi dalla madre. «Non le abbiamo detto nulla di quanto successo per non darle preoccupazioni» ha spiegato prima di salire con un regalo - degli stampi per dolci - comprato in piazza Aspromonte. Il leader di Forza Italia ha mangiato con la madre, la sorella e la figlia della sorella. Si è trattenuto per quattro ore, uscendo poi da un portone secondario, diretto alla casa di Macherio.
Medici e familiari gli hanno ripetuto che per il suo bene deve lavorare di meno. «Berlusconi è una persona che va sempre a mille, deve un po’ diminuire la sua velocità, d’ora in poi andrà a 998 e mezzo» ha detto Bonaiuti.

Il Cavaliere sembra convinto: «In ogni riunione, in ogni visita a circoli o a club di Forza Italia, non c’è solo il discorso, che spesso dura un’ora o più, ma poi vogliono che passi ai tavoli a stringere le mani, le foto, le dediche... Arrivo a casa stanco e stressato alle 3-4 del mattino. E poi - conclude - mi sveglio alle 7.30...».

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