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Berlusconi, fiducia al Pdl: non ci sarà repulisti

Il premier: "Non è una nuova Tangentopoli, malcostume circoscritto a pochi casi". L’ipotesi di azzerare il partito? "Figuriamoci, non mi faccio del male da solo". Alfano: "I nostri parlamentari, leali e impegnati, saranno confermati nel 2013"

Berlusconi, fiducia al Pdl: non ci sarà repulisti

Roma Il Cavaliere, l’istinto e la ragione. Da una parte, l’incredulità e il fastidio - diciamo così - per una pagina giudiziaria che getta ombre anche tra i suoi, inimmaginabili per chi, come lui, contesta da anni i cosiddetti professionisti della politica. Dall’altra, il garantismo scolpito nel Dna e la consapevolezza che bisogna agire con cautela, senza colpi di testa, in attesa di verifiche e prove inconfutabili su eventuali responsabilità personali. Personali e nulla più, visto che, come ripete spesso, «non siamo ad un’altra Tangentopoli», ma in presenza, semmai, di un circoscritto malcostume.
Insomma, per Silvio Berlusconi non c’è dubbio che chi ha sbagliato dovrà pagare pegno. Ma da qui a immaginare un «repulisti», nel Pdl, facendo piazza pulita degli attuali parlamentari, ricandidando solo una dozzina di deputati e senatori e promuovendo esordienti a tutto spiano - ragionamento attribuitogli ieri da Repubblica - ce ne passa. «Non è così, non è vero, ma figuriamoci, non mi faccio mica del male da solo», è la rassicurazione che il premier anticipa verbalmente a chi lo contatta per chiedergli lumi su un virgolettato che, sin dal mattino, crea scompiglio e agitazione tra le file dei pidiellini. Dove, per paura magari di non vedersi riconfermato - si analizza con un po’ di apprensione nel suo staff - qualcuno potrebbe passare armi e bagagli nella truppa finiana o vedere di buon occhio l’ipotesi di un governo tecnico che tiri avanti fino al 2013, garantendo il completamento del mandato di legislatura. Una questione non da poco - che si aggiunge alla tenuta economica del Paese da garantire e all’ansia per possibili nuovi sviluppi sull’inchiesta partita dagli appalti per il G8 - su cui il capo del governo ragiona con Gianni Letta a Palazzo Grazioli e su cui riflette durante il volo Roma-Milano. Al cui termine dà il via libera alla nota di Paolo Bonaiuti, vistata non appena messo piede ad Arcore.
Così, alle due del pomeriggio, tocca al sottosegretario alla presidenza del Consiglio sgombrare il campo da dubbi. «Appare scorretto, da parte di agenzie di stampa e quotidiani, attribuire ogni giorno al presidente Berlusconi frasi, giudizi, opinioni che non sono mai stati pronunciati e spesso neanche pensati», visto che «il presidente del Consiglio comunica soltanto attraverso comunicazioni scritte o interviste o conferenze stampa», premette Bonaiuti. Che aggiunge: «Per quanto riguarda i giornali di oggi (ieri per chi legge, ndr), ad esempio, soltanto la più fervida fantasia può attribuire al presidente Berlusconi l’idea di fare “piazza pulita” dell’intera classe parlamentare del Pdl alla Camera e al Senato».
Chiarimento necessario, che smorza l’ironia con cui il finiano Carmelo Briguglio, vicepresidente dei deputati Pdl, commentava poco prima quanto letto sul quotidiano di Ezio Mauro: «Se non sono le solite invenzioni dei giornalisti, sarà forse necessario scoprire l’identità di questa dozzina di baciati dalla fortuna e i criteri d’ingresso nella folla degli aspiranti parlamentari». Ma non solo: «Diciamo che apprenderlo è di qualche interesse per alcune centinaia di parlamentari del Pdl in servizio - aggiunge l’onorevole siciliano - alle quali la notizia potrebbe essere di qualche utilità». A stretto giro, arriva la replica del berlusconiano Osvaldo Napoli, suo pari grado a Montecitorio: «Non è costume del premier agire con atti di imperio verso chicchessia e so per certo che non ha “conti da regolare” con nessuno dei parlamentari del Pdl né con alcuno dei ministri». Tanto che «l’idea di azzerare i vertici del Pdl, giunto appena al suo secondo anno di vita o, addirittura, di fare “tabula rasa” del suo ceto parlamentare - prosegue il deputato piemontese - è solo il prodotto di un giornalismo di fantasia», «bravo a rovistare nella spazzatura e nei sottoscala della politica». A chiudere il cerchio ci pensa il Guardasigilli: «Macché repulisti, è vero piuttosto il contrario».

Ovvero, spiega Angelino Alfano, «Berlusconi ha sempre affermato che deputati e senatori così leali e presenti in Parlamento non potranno che essere riconfermati alle Politiche del 2013».

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