Sabrina Cottone
Silvio Berlusconi si aspetta molto dal voto milanese. E non solo che già lunedì prossimo Letizia Moratti diventi sindaco, ma anche che la portata della vittoria sia «un segnale dei moderati al governo Prodi», una scossa in grado di alterare gli equilibri politici nazionali. «Sono convinto che la signora Moratti vincerà al primo turno» dice a Milano il leader della Cdl, che ha accompagnato la candidata sindaco in un bagno di folla elettorale. Berlusconi, che è candidato come capolista di Forza Italia in consiglio comunale, si dice certo che lesito sarà positivo per il centrodestra «anche perché quel che sta facendo la sinistra preoccupa grandemente tutti gli italiani che hanno la testa». E ancora: «Quello del 28 e 29 maggio sarà un voto con valore amministrativo, ma anche politico. Credo che si debba approfittare per dare una risposta alla sinistra che ha occupato tutte le cariche istituzionali».
Al giro, che ha toccato il San Raffaele, il Pio Albergo Trivulzio e larea del Portello, ha partecipato anche il sindaco uscente, Gabriele Albertini. Non a caso, perché più volte durante la giornata Berlusconi ha sottolineato la continuità tra lamministrazione che va e quella che si prepara ad arrivare. «Milano è un modello di buongoverno che ha ben funzionato» è la convinzione del presidente azzurro, che ha ricordato i risultati ottenuti in questi nove anni. E spiegato la sua intenzione di usare il copyright anche altrove: «Milano è un esempio concreto di buongoverno che vogliamo esportare anche in altre città, domenica e lunedì prossimo».
Tra i successi della giunta, oltre alla soluzione del problema degli asili e alle politiche per gli anziani, Berlusconi ha messo anche la riduzione delle auto in circolazione e i parcheggi sotterranei: «Abbiamo ridotto il traffico del 13 per cento, grazie a scelte di cui sono stato personalmente consulente». La conclusione è un passaggio di consegne: «La Moratti prende il testimone da Albertini e farà ancora di più».
Lex premier ha ricordato ancora una volta la sorpresa provata quando è venuto a sapere che lex prefetto, Bruno Ferrante, aveva deciso di candidarsi a sindaco con lUnione: «Mi sono stropicciato gli occhi». E ha aggiunto di essere rimasto sbalordito anche di fronte a sue recenti dichiarazione: «Ho letto frasi di Ferrante sempre meno moderate. Quando si rivolgeva a me da prefetto faceva atti di fede nella Casa delle libertà, parlava e diceva noi, noi, noi». Tutti motivi che lo portano a escludere che possa catturare consensi tra i moderati. Quanto agli ultimi sondaggi che darebbero una situazione di sostanziale parità, Berlusconi taglia corto: «Sono finti, perché i veri sondaggi danno la Moratti in testa».
Berlusconi è stato in visita a due strutture modello milanesi e cioè lasilo nido aziendale dellospedale San Raffaele e il Trivulzio, punto di riferimento degli anziani. Poi ha scelto di andare in visita a un centro commerciale al Portello, larea riqualificata sugli spazi dellex Alfa Romeo. E lì, tra i banchi del supermercato, è stato preso dassalto da sorpresissime signore (e signori) a caccia di un saluto, un autografo, una stretta di mano. Si sono avvicinati in tanti per scattare foto con il telefonino, invitarlo a «non mollare» o a tenere Shevchenko al Milan e a comprare Ronaldinho. «È lui che se ne vuole andare, provate a convincere la moglie» ha detto lui di Sheva, prima di confessare che non cè niente da fare neppure per Ronaldinho, perché «non lo vendono».
Tra le anziane del Pat, invece, Berlusconi ha raccontato una barzelletta salutista. «Una telecamera di Mediaset entra in un ospizio per studiare i motivi della longevità. La prima racconta: «Mangio poco. Età 93». La seconda: «Mai bevuto alcolici.
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