Roma Dopo quattro giorni di full immersion sui dossier internazionali - sola eccezione la cena di lunedì a Palazzo Grazioli con Umberto Bossi e i vertici della Lega - Silvio Berlusconi apre oggi il G8 dell’Aquila, il terzo da presidente dopo quelli di Napoli e Genova. Un summit atteso e sul quale si allunga l’ombra di quella che più volte a Palazzo Chigi hanno definito «una strategia eversiva». Il tentativo cioè di «affondare il colpo» sul Cavaliere proprio mentre è al centro di un palcoscenico internazionale su cui sono accesi i riflettori dei media di tutto il pianeta.
Di questo, però, il premier preferisce non parlare, almeno fino a quando - terminata la conferenza stampa in cui presenta la tre giorni abruzzese - non sono i giornalisti a sollecitarlo. E sul punto Berlusconi è categorico. Gli articoli usciti sull stampa estera, dice, «non condizioneranno nella maniera più assoluta il G8» perché «io ho un rapporto continuativo e costante con i miei colleghi» che «conoscono bene i giornali e sanno valutarli». Ancor più netto sull’articolo del Guardian che ipotizza una davvero poco plausibile esclusione dell’Italia dal G8 a favore della Spagna. «Una grande cantonata di un piccolo giornale», dice il Cavaliere. Che quando un cronista di Repubblica gli chiede se teme che «gli articoli dei giornali stranieri possano condizionare i lavori del G8» risponde senza tanti giri di parole: «Mi sembra strano che la domanda provenga da uno che appartiene al suo gruppo editoriale che prima ti buttano addosso delle calunnie e poi se la prendono con te perché queste calunnie fanno male all’Italia. Non c’è una cosa vera di quelle che avete scritto, dalle minorenni in poi...».
Stampa estera a parte, il premier si dice soddisfatto per i presupposti su cui oggi si aprirà il G8 dell’Aquila e cioè l’accordo «positivo» sul disarmo raggiunto da Barack Obama e Dmitri Medvedev. Ma anche il messaggio inviatogli dal Santo Padre, nel quale Benedetto XVI rinnova al presidente del Consiglio «la sua personale stima» - chiudendo così le polemiche dei giorni scorsi con la Cei - e dice di ritenere «significativa» la scelta del governo di ospitare il G8 all’Aquila. Eppoi ci sono i sondaggi che, dice Berlusconi, dimostrano come «gli attacchi di certa stampa» non abbiano colpito nel segno visto che «ho un gradimento del 64,1%», un livello di consenso che «hanno solo leader del calibro di Obama, Lula o Medvedev». Insomma, tutti «buoni auspici» in vista del summit abruzzese.
Un appuntamento, dice Berlusconi, al quale il governo italiano si è preparato con cura. Intanto, spiega, «non c’è nessun pericolo per i rischi di eventuali terremoti perché gli edifici sono antisismici». Mentre le dieci dichiarazioni finali - che riguardano diversi temi, dal terrorismo alla sicurezza alimentare - sono già pronte. Anche se alcuni «punti aperti» ancora ci sono: in primo luogo sui dossier del clima e del Doha round (il commercio internazionale). La Cina, per esempio, ha «forti resistenze» sul primo dossier, mentre ha «incertezze» sul secondo. Anche le nuove regole per l’economia e la finanza mondiale dovranno aspettare: ci saranno «tempi lunghi», avverte Berlusconi, pronosticando che nemmeno il G20 di Pittsburgh potrà davvero metterle nero su bianco. Stessa incertezza regna sul dossier iraniano.
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