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Berlusconi: governo di transizione, dopo i ballottaggi al Quirinale Visco, Cdl: commissione d'inchiesta

Il Cavaliere tuona contro l'Unione: "Tira una brutta aria, siamo pronti. Su D'alema veleni, il dossier finirà nel nulla". La Casa delle Libertà attacca sul caso Visco-Speciale, l'ex premier: "Governo vergognoso". GUARDA IL VIDEO EDITORIALE di Maurizio Belpietro: "Troppe ombre sulle inchieste rosse". Azioni Bnl a Lugano: il pm chiede il libro soci della banca, rogatoria in Svizzera

Berlusconi: governo di transizione, 
dopo i ballottaggi al Quirinale 
Visco, Cdl: commissione d'inchiesta
Oristano - "Hanno perso il popolo: con noi ci sono gli italiani e dall’altra parte ci sono i professionisti della politica, del Palazzo, che hanno come unica identità e missione quella di occupare tutte le poltrone di potere". Così Silvio Berlusconi, presidente di Forza Italia, a margine di una serie di manifestazioni elettorali a Oristano in vista dei ballottaggi per le amministrative, è tornato a commentare il caso "Visco-Speciale" e il voto di ieri in Senato. "Questa - ha osservato il Cavaliere - è la situazione dell’Italia oggi". Tuttavia, ha concluso, "il tempo sarà galantuomo".

Caso Visco: "Manovra indecente coperta da diffamazioni" "La sostituzione del comandante generale della Guardia di Finanza è "una manovra indecente. Se io mi fossi comportato come Visco, mi avrebbero imposto l’espatrio". Berlusconi critica quello che definisce un "comportamento tipico della sinistra. Da Stalin in poi. Quando sono in difficoltà accusano gli altri. Quando li si coglie in fallo, gettano discredito sui loro accusatori. A me risulta che il generale Speciale sia un ufficiale integerrimo. Se qualcuno ha prove contrarie le fornisca al Paese", chiede Berlusconi. "Soprattutto - insiste l’ex presidente del Consiglio - non si capisce come si possa accusare una persona delle peggiori nefandezze e poi proporla alla Corte dei Conti. La magistratura contabile è considerata così poco dal governo Prodi? La verità - aggiunge Berlusconi - è che è in atto una manovra indecente che si tenta di coprire con diffamazioni e denigrazioni del tutto gratuite. Se io mi fossi comportato come Visco, mi avrebbero imposto l’espatrio".

"Sì a un esecutivo di transizione" "Un anno fa ero stato io a proporre un governo istituzionale. Il paese era uscito dalle elezioni diviso in due e mi sembrava che la politica dovesse rispondere con senso di responsabilità a quella situazione. La sinistra ha, invece, deciso di percorrere la strada dell’arroganza, nel più totale dispregio dei rapporti con l’altra metà del Paese, metà che è diventata ora larghissima maggioranza". Per questo - argomenta il Cavaliere - la via maestra dovrebbe essere oggi quella delle elezioni anticipate, ma io contrariamente a quanto ha scritto qualche giornale non ho mai parlato di spallate. Difatti non saremo certo noi ad impedire il percorso verso un diverso governo di transizione ancora delle sinistre, ma a condizione - ammonisce - che i tempi siano chiari e la prospettiva, ravvicinata, sia appunto quella delle elezioni".

"Dopo i ballottaggi Cdl al Quirinale" "Devo ancora incontrarmi con i leader della coalizione liberale, ma noi certamente andremo dal Capo dello Stato per sottoporgli la situazione di emergenza democratica in cui siamo", ha apoi aggiunto berlusconi, insistendo sul concetto di "emergenza democratica" e spiegando di "ritenere tale definizione la corretta fotografia di ciò che succede oggi in Italia". L'ex premier ha spiegato quali argomenti intende sottoporre all'attenzione del presidente della Repubblica.
In primo luogo, "il fatto che non sono stati messi in campo uomini e mezzi per ricontare le schede". Per il Cavaliere infatti "la volontà del popolare degli italiani è stata distorta" visto che "la sinistra non ha vinto le passate elezioni politiche". Il secondo punto che intende presentare al capo dello Stato riguarda il fatto che "il governo ha subito un crollo di fiducia verticale, scendendo al 28% nei sondaggi". "Il terzo punto - ha proseguito - è che il governo non ha la maggioranza in Senato e per ottenerla deve comprare il voto dei senatori dell'Alto Adige e contare su quello dei senatori a vita". "Il quarto punto - ha continuato - è che il governo non è coeso, tanto è vero che le oltre 280 pagine di programma sono diventate carta straccia". Berlusconi ha quindi ribadito il concetto delle "due sinistre" nella maggioranza. Poi ha concluso dicendo di voler sottoporre al presidente Giorgio Napolitano anche "l'ultimo vergognoso atto celebrato ieri in Senato da parte del Governo". E cioé, ha osservato, di un esecutivo che "non rispetta l'autonomia dei Corpi militari dello Stato". Nel ribadire il suo "rispetto" nei confronti di Napolitano sia "come persona che come istituzione", Berlusconi ha concluso citando altri due elementi da sottoporre al Quirinale: "Il tentativo di mettere le mani sulla Rai e l'allontanamento del direttore dell'Ansa", Pierluigi Magnaschi. "Esiste una continuità di atti che non appartengono alla democrazia".

Cesa (Udc): noi non andremo da Napolitano "Non andremo al Quirinale e non andremo nemmeno ad alcun vertice. Siamo parlamentari e crediamo che il luogo per fare la giusta battaglia d'opposizione siano le aule parlamentari, non i vertici tra i leader". Così Lorenzo Cesa, segretario dell'Udc, rende noto che non sarà presente al vertice della Cdl annunciato oggi da Roberto Calderoli (Lega Nord) al termine di un incontro con Silvio Berlusconi

Il Cavaliere replica: noi vogliamo mandare a casa Prodi Ai cronisti che lo intercettano al termine del comizio e che gli chiedono un commento alle dichiarazioni del leader centrista, il Cavaliere dapprima risponde scherzando: "Dice questo forse perché Prodi sta lavorando molto bene per noi?". Poi, più serio, aggiunge: "Mi sembra evidente che tutto quello che noi diciamo sia utile e abbia come obiettivo quello di mandare a casa Prodi". "Noi - prosegue il Cavaliere - vogliamo mandare a casa questo governo e ridare agli italiani la possibilità di scegliersi da chi vogliono essere governati, senza che vi siano sovvertimenti della volontà popolare".

"Leader chi ha più voti, il resto è poesia..." "Prego i colleghi della carta stampata di non rivolgermi più domande sulla leadership: è il leader chi ha più voti e più consensi, il resto è poesia".

Così Silvio Berlusconiè tornato sul tema della guida del centrodestra, fornendo gli ultimi dati sul gradimento dei leader dei due schieramenti: "C'é un distacco abissale fra me e Romano Prodi", ha detto il Cavaliere, aggiungendo che secondo i dati in suo possesso il gradimento per il presidente del Consiglio sarebbe sceso al 27% contro il 60% in suo favore.

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