Adalberto Signore
nostro inviato a Novara
«Prendi una palla va, che ci facciamo due tiri». Davanti alla nuova cittadella dello Sport alle porte di Novara, il gessato di Umberto Bossi, con tanto di cravatta verde debitamente allentata, stona un po con i calcinacci di un cantiere che sta chiudendo a tempo di record. Esattamente un anno e mezzo per tirare su un palazzetto dello sport da 4.500 posti, una piscina olimpionica coperta, altre due scoperte, campo pratica da golf, ristoranti, annessi e connessi. Per la modica cifra di 28 milioni di euro, arrivati con i fondi per le olimpiadi. Il sindaco Massimo Giordano e il sottosegretario alle Attività produttive Roberto Cota, segretario del Carroccio in Pimonte, illustrano al Capo soddisfatti. «Ecco, a queste cose serve la Lega. Non solo parole, ma fatti», si compiace il Senatùr. Che ride, scherza ed è di ottimo umore. Perché, ricorda, «a qualche chilometro da qui, sul ponte di ferro di Sesto Calende, venivo da piccolo con mio fratello a fare i tuffi nel Ticino». «Poi arrivava mio padre - ride Bossi - e giù botte. Mi riportava a casa prendendomi per le orecchie, daltra parte di bambini nel Ticino ne erano affogati...». «Alla fase del Ticino è seguita quella della moto, anche lì solo botte...».
Si è rifatto negli anni, quando a iniziato a darne anche lei...
«Prima mio padre con il Ticino, poi la mamma quando mi mettevo a fare il filo alle ragazze che non le piacevano. Ne ho prese tante (ride, ndr). Mia madre era una tosta. Una volta a mia sorella, non ricordo che aveva fatto, le tirò uno zoccolo in testa dal balcone. Allora mi incazzavo, ora la ringrazio perché ha saputo educarmi alla vita».
Parliamo della campagna elettorale. Al di là dei sondaggi, cosa le dice il suo fiuto?
«Che la Casa delle libertà vince. Guardi, la verità è che Berlusconi ha vinto la campagna elettorale sei mesi fa».
Quando?
«Quando sembrava finito e invece ha invertito il trend ed è iniziato a risultare simpatico ai cittadini. Quellaltro, invece, continua a essere così antipatico. È lì che ha sparigliato la partita...».
Lei ha avuto parole di apprezzamento per il premier dopo il suo exploit al convegno di Confindustria a Vicenza. Continua a convincerla la sua campagna elettorale?
«Io sto con Berlusconi, sempre. Lui e la Lega sono i cardini del cambiamento».
Però Francesco Rutelli dice che dopo la sconfitta elettorale e quella al referendum la Casa delle libertà si sfalderà...
«È bene che Rutelli si faccia i cavoli suoi. Io sono sicuro che vinceremo, elezioni e referendum sulla devoluzione. E se mai la Casa delle libertà dovesse scomparire, la Lega esisterà sempre e avrà le gambe per camminare da sola».
Torniamo ai temi economici. Cè chi sostiene che Luca di Montezemolo abbia già avuto garanzie da Prodi sulla Fiat. E per questa ragione avrebbe spostato la barra di Confindustria. Lei che ne pensa?
«Che nessuno fa niente per niente».
Il programma fiscale del centrosinistra, invece, la convince?
«Sa di vaselina. Va dalla famiglia omosessuale allarmonizzazione delle tasse sulle rendite finanziarie. E quando uno inizia a parlare in maniera strana, armonizzazione..., vuol dire che la verità è che vuole tassare tutte le rendite allo stesso modo. Insomma, per Prodi uno sta a lavorare dalla mattina alla sera per niente. La verità è che tasseranno tutto, da quanto prendi in banca alle rendite delle azioni passando per Bot e Cct. Per questo è un programma ambiguo. Come dicevo alla vaselina...».
Nel senso?
«Nel senso che Prodi ce lo vuole mettere lì...».
A proposito di tasse, cè pure Fausto Bertinotti che parla di patrimoniale...
«Almeno Bertinotti è onesto e lo dice chiaro. Nel programma dellUnione, e lho letto, invece non dicono nulla. Ci parlano dellarmonizzazione, un nome quasi poetico. E quando uno affronta le questioni economiche in modo poetico vuol dire che qualcosa non quadra. Armonizzazione vuol dire tassazione di tutte le rendite, tutte!».
Prodi ha promesso di tagliare di cinque punti il costo del lavoro. È possibile?
«Ma dove li va a prendere i soldi per ridurre di 5 punti il cuneo fiscale? Sempre dallarmonizzazione... Io diffido da chi tocca il risparmio, perché chi lo fa danneggia non solo il Paese ma anche la famiglia».
In che senso?
«Nel senso che risparmio, famiglia e figli sono strettamente connessi. Perché chi ha famiglia guarda al futuro e mette sempre un po da parte per i figli. Sposarsi e fare figli, lo dice uno che è contento di averne quattro, è un passaggio fondamentale della vita. È per questo che sono convinto del fatto che in questa campagna elettorale ci giochiamo il destino della nostra società. Se vincerà lUnione passerà la famiglia omosessuale, limmigrazione clandestina e il voto agli immigrati. Finirà come con la maglietta di Calderoli: in Europa lhanno portata tutti ma se la sono presa solo con lui».
Qualcuno ha criticato latteggiamento di qualche suo alleato che starebbe un po alla finestra, magari già pronto a passare dallaltra parte. Non crede che questo sia un danno per la campagna elettorale della Casa delle libertà?
«Può darsi, ma ognuno fa quel che crede. Tanto alla fine la gente dà il voto a quelli che vanno sul territorio, quelli che possono toccare con mano, che gli firmano autografi. Poi si mettono la tua foto in casa e ti danno il voto per anni. Credo che i danni veri si fanno solo non andando in mezzo alla gente.
Il primo giorno della prossima legislatura la rivedremo finalmente alla Camera?
«Credo proprio di sì. La Camera è il posto giusto per fare un po di bordello...».
E giù una sonora risata.
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