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Berlusconi: ho evitato l’ennesimo ribaltone

Il premier in Consiglio dei ministri ripercorre le vicende politico-giudiziarie degli ultimi mesi e avverte: "Hanno provato a buttarmi giù, ma non ci sono riusciti". E rafforza la squadra di governo: Musumeci nominato sottosegretario al Lavoro

Berlusconi: ho evitato l’ennesimo ribaltone

Roma - Durerà fino alle amministrative ma è pur sempre una tregua. Anche se Silvio Berlusconi sa bene che dopo la tornata elettorale sarà difficile non prendere in mano il dossier Pdl e cercare di metter mano ai tanti problemi che ormai da mesi affliggono il partito. Per il momento, però, il Cavaliere può concentrarsi sulla campagna elettorale, tanto che proprio domani parteciperà a un comizio insieme a Letizia Moratti.

È Milano, infatti, una delle piazze più delicate visto che i sondaggi riservati nelle mani del premier ancora non danno per certa una vittoria al primo turno, con il rischio che al ballottaggio l’elettorato di centrodestra - come spesso accade - possa disertare in massa le urne. Non è un caso che Berlusconi abbia intenzione di inviare una lettera a tutti i milanesi per spiegare cosa ha fatto il governo in questi anni. E cosa ancora deve fare, ieri argomento di conversazione durante un faccia a faccia a Palazzo Grazioli con Antonio Martino e il deputato del Pdl Giuseppe Moles. All’ex ministro degli Esteri, infatti, Berlusconi ribadisce l’intenzione di voler andare avanti con la riforma della giustizia e con la riforma del fisco «ritrovando lo spirito del ’94». Affrontando anche il capitolo Pdl, visto che il Cavaliere vede in Martino - presidente della fondazione Cristoforo Colombo - una sorta di ambasciatore presso la parte più agguerrita degli scajoliani.

Giovedì sera, infatti, durante la cena organizzata da Fabrizio Cicchitto, pare che Claudio Scajola si sia tolto più di qualche sassolino, visto che «oggi il Pdl ha meno voti di quanti ne aveva Forza Italia da sola nel 2001». È giusto che siamo tutti solidali con Berlusconi - avrebbe detto - ma perché nessuno di voi è stato solidale con me che per voi ho fatto tanto? Insomma, «non dovrebbe esserci solidarietà anche tra di noi?». Invece, lascia intendere l’ex ministro dello Sviluppo, nessuno si è premurato di difenderlo quando fu coinvolto nella vicenda della casa al Colosseo. Un intervento che non sarebbe stato gradito da tutti, soprattutto nella parte in cui Scajola ha evocato «coesione» per preparare tutti insieme il dopo Berlusconi. «Perché ragionare sul futuro quando il Cavaliere è ancora in sella?», sarebbe stata l’obiezione di molti.
Sullo sfondo, però, resta come sempre il capitolo giustizia. Tanto che durante il Consiglio dei ministri – dove è stata ufficializzata la nomina di Sebastiano Musumeci della Destra a sottosegretario al Lavoro – il premier torna ancora una volta sul processo breve. E non nasconde la sua «soddisfazione» per i numeri ottenuti durante le votazioni alla Camera, in particolare quella a scrutinio segreto che ha visto la maggioranza allargarsi. Un segnale, secondo Berlusconi. Sia delle insofferenze di alcuni deputati dell’opposizione sia del fatto che sulla giustizia - e quindi anche su prossimi provvedimenti - si può allargare la forbice con il centrosinistra. Anche per questo ha deciso di tirare dritto con il ddl intercettazioni.

Davanti ai ministri, però, Berlusconi ripercorre anche le vicende degli ultimi mesi. Convinto che ancora una volta si sia rimessa in moto la macchina che ha come obiettivo quello di farlo cadere per poi aprire le porte a un governissimo (ieri rilanciato da Walter Veltroni e Giuseppe Pisanu in un articolo a firma congiunta sul Corriere della Sera). In Consiglio dei ministri, infatti, il premier spiega che «stanno nuovamente provando a buttarmi giù», come «pensavano di fare lo scorso 14 dicembre quando tentarono il ribaltone». «Non ci sono riusciti» durante il voto sul processo breve, aggiunge, e «non ci riusciranno in futuro». E il Cavaliere punta il dito su quelli che a suo avviso sono «gli sconfitti». «L’alleanza - dice - tra Gianfranco Fini e alcuni magistrati politicizzati.

Oltre che le opposizioni che continuano a perdere voti».

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