Roma - "Non sono preoccupato da questa campagna elettorale ma da ciò che accadrà dopo il voto, quando ci troveremo a rimediare ai danni di questo governo portati al Paese". Lo afferma il leader del Pdl Silvio Berlusconi, in apertura di Matrix. "Non ci sono ricette miracolose - ribadisce Berlusconi - ma dovremo applicare la solita vecchia ricetta liberale: meno tasse, più crescita, più sviluppo, più occupazione".
Pd e Pdl "Augurai subito a Veltroni di avere successo per il suo tentativo - dice il Cavaliere -. Da quella mossa è scaturita per me la possibilità di realizzare il sogno di vedere uniti i moderati italiani che non si riconoscono nella sinistra e vogliono restare liberi". Quindi i numeri: "Il Popolo delle Libertà è al 46%, questo è il risultato dei sondaggi di cui disponiamo".
Casini "Con Pier Ferdinando Casini ho sempre avuto un rapporto che non posso definire in modo positivo, fin dal ’94" afferma il leader del Pdl. "Fin dalla mia discesa in campo - sottolinea Berlusconi - Casini era un esponente della vecchia politica, dei vecchi partiti che non si poterono presentare alle elezioni. Fu ospitato nelle nostre liste - racconta Berlusconi - e qualche giorno dopo le elezioni mi fece dire da una sua amica che avrebbe fatto un proprio gruppo. Più tardi avrebbe fatto nascere il suo partito, il Ccd. Da allora abbiamo avuto una relazione punteggiata da contrasti. Nel ’96 - ricorda Berlusconi - fu lui a convincere Fini a dir di no al tentativo Maccanico e ricordo che io, con le lacrime agli occhi, li pregai di cambiare idea, spiegando che senza la Lega avremmo perso le elezioni. Anche nel 2001 - conclude Berlusconi -, tornati al governo, ebbi vita difficile perché bastava che un alleato dicesse di no che noi non riuscissimo ad andare avanti con l’attuazione del programma". E l'affondo finale: "Il Pdl nacque in piazza San Giovanni, il 2 dicembre. Allora c’erano anche le bandiere dell’Udc e fu per Casini il primo divorzio dai suoi elettori".
Udc e simboli A noi Casini ha detto no, "ma adesso si vede come fosse tutta una scusa" aggiunge Berlusconi. "Per avere De Mita - spiega il Cavaliere - cioè il leader di quelli che De Gasperi chiamava comunisti spuri, i democristiani di sinistra, adesso Casini cambia persino simbolo e nome chiamandosi Centro democratico. Aver letto che il Pd si alleava con Di Pietro - spiega Berlusconi - ci ha lasciato sconcertati: la sua cultura giustizialista ha trovato terreno appropriato nel Pd. Alleandosi con i radicali - prosegue - Veltroni smentisce di voler andare da solo e mette, di fatto, il diavolo insieme all’acqua santa. Vorrei vedere cosa ne pensano i cattolici come Binetti di questo accordo".
Archeologia "Da archeologo ho trovato delle foto di D’Alema in politaca di 45 anni fa, come Prodi. I più giovani tar di loro, come Franceschini e Rutelli sono in politica da 30 anni". Il Cavaliere ha replicato così alle accuse di Massimo D’Alema di essere "sito archeologico".
Il leader del Pdl ha spiegato che "c’è chi è in politica da 45 anni e oggi si presenta come uno venuto dall’altro mondo, il nuovo assoluto. Ce l’ho con tutti quelli che sono in politica da anni". Berlusconi aggiunge: "Io sono di primissimo pelo: ho 14 anni. Politicamente sono imberbe".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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