Milano - "Noi vogliamo una Italia di
italiani" e il disegno di legge Amato-Ferrero che cancella la Bossi-Fini "è un'ipotesi suicida". Attaccaa tutto campo governo e Unione, Silvio Berlusconi, a Monza per sostenere il candidato della Cdl alle amministrative Marco Mariani. Non usa mezze parole, il leader della Cdl: "Vogliono chiudere i Cpt e la legittimità
della presenza degli immigrati è affidata ai comuni e non alle
questure... non si parla più di rimpatrio per i clandestini. È
sufficiente avere un foglio che dice che si sta cercando
lavoro".
Lo scontro è fra due diverse visioni del Paese: "Noi
vogliamo un’Italia degli italiani, loro vogliono un’Italia
multietnica. Noi vogliamo l’Italia in cui chi viene, viene a
lavorare e non per aggregarsi alla criminalità. Loro vedono
nell’immigrato un fattore antisistema, un fattore antistato
borghese".
"Sarzoky rivoluzionario come me" Nicolas Sarkozy, il presidente della Repubblica francese eletto con un plebiscito che ha messo in crisi la sinistra europea, per Silvio
Berlusconi, "è un amico da anni, certamente un moderato, un
conservatore" ma attenzione, "questo non significa che non sia un
rivoluzionario, nel senso che come me vuole cambiare la vecchia
politica".
Secondo l’ex premier, Sarkozy ha visto in Berlusconi "un
modello, le sue idee guarda casa sono le stesse che ho palesato
nei miei discorsi. Con Angela Merkel e Sarkozy sono cambiate molte cose - ha
aggiunto - e credo che ci sarà una Europa più positiva e
decisa nella politica atlantica, più vicina agli Stati Uniti".
Conti pubblici: "Nessun merito del governo" "Credo che siano parole
vuote di chi si pavoneggia le piume con il merito di altri", ha asottolineato poi parlando dei conti
pubblici e delle dichiarazioni di Romano Prodi sui meriti
dell’attuale governo. "Io non vedo come ci possa essere alcun merito - ha spiegato
-. Se parliamo del Tesoretto è dovuto alla nostra finanziaria
del 2005". E se dovesse scegliere come
spendere i fondi del tesoretto, Berlusconi sarebbe "indeciso tra ridurre il debito e fare affluire capitali per le infrastrutture e per
ill fantastico patrimonio artistico del nostro paese".
"Amministrative, valenza
nazionale" Per Berlusconi, dunque, votare per il centrodestra
significa farlo anche a livello nazionale, votare per il
centrosinistra vuol dire votare Prodi.
Mentre la crisi e l'impopolarità del centrosinistra si accentuano e il Partito democratico "è
in una situazione difficile: c'è
confusione sulla leadership - ha spiegato - c'è confusione
sulla collocazione in Europa e adesso iniziano a litigare sulla
data in cui devono trovarsi per i primi adempimenti".
"Sono deluso dalla Lega" In tema di amministrative, Berlusocni dice di
provare "grande dispiacere" per la decisione della Lega Nord
di correre da sola ain diversi comuni. "Non
capisco questo atteggiamento e sono deluso - ha detto - ma noi
come maggior partito della coalizione abbiamo il dovere di
essere generosi come a Verona"
"Gli italiani chiedono l'unità del centrodestra" "Ce lo chiedono tutti: maggiore
unità nel centrodestra", ha ribadito a proposito del partito unico. "Prima delle elezioni erano tutti d’accordo
poi hanno iniziato a cambiare opinione". Il motivo? Secondo
il leader azzurro "chi fa politica di
professione coltiva i suoi personalismi".
"Conflitto d'interessi e legge sulla Tv incostituzionali" Il disegno di legge sul conflitto
d’interessi è stato fatto "per evitare che un leader
dell'opposizione che ha più del 50% possa far parte del governo", va giù dritto senza giri di parole, il Cavaliere, tornando a criticare duramente il disegno di legge sul conflitto d’interessi e il disegno
di legge Gentiloni sulla riforma del sistema radiotelevisivo,
che definisce "incostituzionali". "C'è una legge ammazza Mediaset che è un atto banditesco", conclude.
"Massimo rispetto per la Consulta" "La Corte Costituzionale, massimo organo
di garanzia, deve essere e apparire, come in effetti è, al di
sopra delle parti, e non può e non deve essere mai trascinata
nella polemica politica. Alla Corte abbiamo perciò guardato
sempre con il massimo rispetto, così come i nostri
rappresentanti in Senato hanno ancora una volta ribadito.
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