Berlusconi mette i finiani con le spalle al muro: "Se non passa la manovra andiamo tutti a casa"

Il premier: "La fiducia alla manovra è un atto di coraggio, se il parlamento non l'approva andremo tutti a casa. Chi dissente dalla volontà di andare avanti a governare con determinazione è in dissenso con gli elettori del Pdl". Bersani: "La fiducia non è coraggio, ma paura"

Berlusconi mette i finiani con le spalle al muro: 
"Se non passa la manovra andiamo tutti a casa"

Roma - La scelta di porre la fiducia sulla manovra finanziaria è stata "un atto di coraggio del governo". Se il Parlamento non la approverà "andremo a casa". Lo dichiara il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi nell’intervista rilasciata a Giovanni Toti, direttore di "Studio aperto", il telegiornale di Italia1. Il premier rileva che "gli ultimi dati economici confermano la validità della linea del governo" in questa fase difficile e spiega che "la ripresa è in corso, sarà tanto più salda quanto più collegata a una politica di rigore nei conti pubblici". Ma "i saldi dovranno restare invariati".

Intercettazioni Il disegno di legge sulle intercettazioni non ostacola le indagini sulla mafia. "È anzi vero assolutamente il contrario", ha pèroseguito il presidente del consiglio. "Il ddl - ha detto il premier - non modifica le indagini. Non un solo reato è stato sottratto alle intercettazioni. Ne abbiamo anzi aggiunto uno: quello dello stalking". Berlusconi ha poi sottolineato come questo "sia il governo che ha fatto di più e meglio nella lotta alla criminalità in 60 anni sequestrando beni per 12 miliardi di euro, arrestando 5.600 presuntui mafiosi tra cui 26 dei 30 più pericolosi". 

Protesta aquilani, "Strumentalizazzione" "Non ho ancora visto il resoconto delle forze dell’ordine ma mi pare che ci sia stata molta strumentalizzazione. Noi abbiamo fatto come governo un intervento immediato ed efficace dopo il terremoto. La ricostruzione spetta agli enti locali, al comune e alla regione. Il governo doveva dare i finanziamenti, cosa che è stata fatta finora". Così il premier Silvio Berlusconi, in un’intervista a Studio Aperto, parla delle manifestazioni di ieri a Roma da parte degli aquilani. "Il governo - afferma Berlusconi - ha fatto il miracolo per come è intervenuto subito dopo il terremoto, come nessun altro paese è riuscito a fare dopo una catastrofe naturale. In meno di 10 mesi abbiamo dato una casa a chi l’aveva persa".  

"Chi dissente non è in sintonia con gli elettori" "Chi dissente dalla volontà di andare avanti a governare con determinazione è in dissenso con la maggioranza degli elettori del Pdl", ha dichiarato sulle polemiche interne al Pdl. "Io ho in mente di continuare a governare e di andare avanti con passione, determinazione e slancio e chi nel Pdl dovesse dissentire da questo impegno assoluto e morale dovrebbe prendere atto di non essere più in sintonia con la maggioranza dei nostri elettori", ha detto Berlusconi alla domanda se fosse intenzionato a fare un cosiddetto Predellino due, cioè a rifondare il Pdl.

Bersani: "Fiducia non è coraggio ma paura" Noi garantiamo i tempi per l’approvazione della manovra, e che siano 24 miliardi, ma possiamo discutere altre proposte per spostare il carico della manovra. Noi abbiamo fatto proposte chiarissime, pretendiamo che siano discusse se no vuol dire che stiamo cambiando sistema». Pierluigi Bersani replica a Silvio Berlusconi, critica la decisione di mettere la fiducia sulla manovra ma contemporaneamente tende la mano alla maggioranza pur di ottenere la possibilità di avere una discussione nel merito in Parlamento. "Se siamo in un regime parlamentare dobbiamo discutere, se no siamo in un altro sistema -ha spiegato il segretario del Pd arrivando al convegno sull’infanzia organizzato al Senato dal Partito democratico-.

Non mi si parli di coraggio, perchè dopo 33 voti di fiducia, riproporre la fiducia significa avere paura". Bersani ha aggiunto: "Noi i tempi li garantiamo, la manovra va fatta, ma questo non poter discutere porterà il Paese contro un muro".

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