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Berlusconi non ha corrotto senatori

I magistrati campani avrebbero accertato l’inconsistenza delle accuse all’ex premier

da Milano

Ancora una volta sembrano destinate a evaporare le accuse di corruzione a carico dell’ex premier Silvio Berlusconi. Stavolta tocca all’inchiesta di Napoli, in particolare per il filone che riguarda la cosiddetta compravendita dei voti di alcuni senatori dell’Unione tra cui Nino Randazzo. Secondo quanto riferito dall’avvocato Michele Cerabona, legale del Cavaliere, i magistrati partenopei avrebbero appena chiuso le loro indagini ma soltanto per il filone Rai-Fiction. Pare definitivamente abbandonata dai Pm, invece, l’inchiesta sulla vicenda del «corteggiamento», per usare l’espressione usata da Berlusconi, verso i senatori considerati più sensibili alle sue lusinghe per passare al centrodestra.
I difensori del Cavaliere avevano fin dall’inizio definito «una bufala» l’intera indagine. E proprio ieri il leader azzurro è tornato sulla vicenda lanciando un duro attacco alla giustizia politica. «Mandassero via i giudici che gettano discredito sulle migliaia di loro colleghi perbene che fanno il loro lavoro» ha detto Berlusconi ai cronisti che gli hanno chiesto di commentare, ancora una volta, l’inchiesta di Napoli dove l’ex premier sarebbe indagato per corruzione. «Siamo al livello di ridicolo - ha aggiunto Berlusconi -: guardate che cosa è successo a Napoli. Poi dicono che solo l’8% degli italiani ha fiducia nella magistratura».
Il Cavaliere ha poi fatto un cenno ai suoi recenti bagni di folla. «A Bologna qualcuno mi ha gridato - ha proseguito - “fatti processare”. E lo vengono a dire proprio a me? A me che sono il campione mondiale di processi con tutte le udienze che ho avuto...».
Berlusconi ha quindi sottolineato come in questo momento «io sto avendo un successo incredibile perché - ha continuato - mi richiedono ovunque anche per via di quello che sta facendo questo governo. Ora le priorità sono la sicurezza, la pressione fiscale che ha raggiunto livelli incredibili e poi c’è la giustizia». Berlusconi ieri è anche tornato sul caso Rai: «Non c’è limite al ridicolo - dice il Cavaliere - visto che basta una segnalazione per essere accusati di corruzione, dovrebbero essere accusati tutti a partire dal direttore generale della Rai visto che è stato segnalato anche lui».


Ieri il leader azzurro ha anche parlato del suo Natale: «È patriarcale, tradizionale: ad Arcore vengono tutti i miei cari e si fa una tavolata di una trentina di persone con un menù patriottico». Bandita la mortadella: «Non ci sarà, per carità. Ho qui un sondaggio secondo cui è indigesta all’83% degli italiani», ha ironizzato il Cavaliere rispondendo all’allusione al nomignolo del premier Romano Prodi.

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