da Roma
Il caro petrolio è «unemergenza che ci assilla», a cui bisogna rispondere non solo come singoli Paesi ma «come Unione europea». Dallemergenza energetica al nucleare, il passo è breve. Così ieri il premier Berlusconi ha spiegato anche che, se non si riuscisse ad arrivare un accordo tra Paesi produttori e consumatori per abbassare il prezzo del petrolio, lOccidente dovrebbe impegnarsi in una «massiccia progettazione di centrali nucleari», anticipando così il passaggio «dallera del combustibile fossile allera del nucleare». Una soluzione cui si troverà costretta anche lItalia, ma già «ci sono paesi disponibili a costruire nuove centrali nucleari con finanziamenti italiani» ha aggiunto il premier.
Le affermazioni di Berlusconi sono arrivate il giorno dopo il nuovo incidente nella centrale francese di Tricastin. Un episodio che ha dato nuovo vigore al fronte degli antinuclearisti italiani, ma che è stato subito ridimensionato dalle stesse autorità francesi, come incidente di «livello zero», cioè senza conseguenze per la sicurezza. E proprio di allarme eccessivo ha parlato ieri il ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola: «Si è visto che questi episodi sono tutti sotto il livello minimo di pericolosità. Mi domando se questa enfatizzazione non sia eccessiva». Il ministro ha poi ribadito sicurezza del piano nucleare italiano. «Il piano nucleare del governo significa grande attenzione alla sicurezza, con unapposita agenzia. Useremo centrali di nuova generazione, che sono ancora più efficienti».
Berlusconi: «Petrolio meno caro o subito il via a nuovi impianti»
Il premier: «È unemergenza. Se non troviamo laccordo coi produttori lOccidente dovrà anticipare lera atomica»
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