Berlusconi premiato: "Il governo è laborioso Intercettazioni, penso che ce la faremo"

Al presidente del Consiglio il premio "Grande Milano" istituito dalla Provincia per i 150 anni dalla fondazione. Cerimonia sulle guglie del Duomo. "Esecutivo laborioso anche per i prossimi tre anni. Garantire libertà, giustizia e riservatezza". Premiato anche don Luigi Verzé. Il premier fa recitare alla Moratti "O mia bela Madunina"

Berlusconi premiato: "Il governo è laborioso 
Intercettazioni, penso che ce la faremo"

Milano - "Il governo è laborioso: lo siamo stati fino ad ora e lo saremo per i prossimi 3 anni". Così il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, durante la consegna al premier il riconoscimento Grande Milano nella serata che si è svolta sulle guglie del Duomo, nel cuore del capoluogo lombardo, durante la quale è stato premiato anche don Luigi Verzé, fondatore del San Raffaele. Berlusconi ha sottolineato di sentire "il sostegno" della gente ogni volta che è in pubblico. "Il sentimento di sostegno - ha detto - è tale che ci inducono a proseguire su una strada anche se facile non è".

Intercettazioni Berlusconi è anche convinto che si troverà un accordo di tutti coloro che devono intervenire per l'approvazione sulla legge sulle intercettazioni e ha ricordato che della legge si sta occupando da due anni e mezzo in parlamento: "Ancora non c'é l'accordo di tutti. Io - ha aggiunto - penso che ce la faremo".

"Il nostro è il governo del fare" Il presidente del consiglio ha voluto ricordare i successi dell'esecutivo. Tra i successi, il premier ha inserito la risposta all'emergenza rifiuti in Campania, le abitazioni per chi era rimasto senza casa a L'Aquila dopo il sisma, la riforma della scuola, e oggi, a 18 anni esatti dalla morte di Paolo Borsellino ha voluto ricordare anche i successi della lotta alla mafia, con i tanti arresti e i miliardi di beni sequestrati. Per quanto poi riguarda la politica estera, ha sottolineato che "l'Italia non ha mai avuto tanto prestigio quanto ora". Il premier ha scherzato sulla propria età dicendo: "ora il G8 sono costretto ad essere il più saggio e il più esperto". Come successo della sua storia personale ha detto che porterà il fatto di aver fermato i carri armati prima che entrassero Tblisi, e ha citato l'avvicinamento tra Usa e Francia, e "di aver vietato che si tassassero le operazioni finanziarie". "Dobbiamo - ha concluso - continuare su questa strada".

"La battuta sulla Bindi non era volgare" La battuta che il presidente del consiglio ha fatto oggi su rosi Bindi ha fatto agli studenti dell'università telematica Ecampus "non era volgare". Lo ha detto lui stesso nel suo intervento al ricevimento del premio. "Io ho detto che non è necessario per entrare in politica assomigliare a Rosy Bindi. Non ho detto se in meglio o in peggio. Certo preferiremmo assomigliassero alla Madonnina... ma non era una battuta volgare", ha aggiunto. "Diffidate di quelli che non hanno ironia e autoironia. State alla larga da tipi del genere, cioé tutti quelli di sinistra". Con questa battuta il presidente del consiglio Silvio Berlusconi, ha strappato un applauso da parte del pubblico.

"Garantire libertà, giustizia e riservatezza" Berlusconi ha parlato della operosità che è servita a costruire il Duomo di Milano e che ancora caratterizza i milanesi e il suo governo. E tra gli obiettivi che si pone ha messo "garantire libertà, giustizia e riservatezza che ancora non sono completamente adempiute". "Noi - ha spiegato - cerchiamo di farlo in mezzo a mille difficoltà". Tra queste il premier ha messo il fatto che "chi governa opera sulla spinta della sua personale autorità", dato che il potere è frantumato fra tanti, dal parlamento alla corte costituzionale".

La lotta contro il cancro "Piango quando penso che non siamo ancora riusciti a sconfiggere questa malattia terribile", Berlusconi è tornato a parlare della battaglia contro il cancro. Don Verzé, prendendo la parola ha detto di avere chiesto al Signore la grazia di sterminare il tumore, prevenendolo e scoprendone la causa "fino ad allora - ha spiegato - io non posso morire. L'ho giurato". Berlusconi, intervenendo dopo il fondatore del San Raffaele ha ricordato quando parlò a piazza del Popolo, prima delle Regionali, dell'impegno del governo per combattere il cancro. "E' quello che don Luigi vuole - ha detto - ed è quello che voglio attuare". Una delle intenzioni del premier, insieme a don Luigi Verzé é "portare qui i migliori ricercatori del mondo, mettere in campo i protagonisti della scienza per sconfiggere questo male terribile".

Don Verzé: lui mandato dalla Divina Provvidenza Silvio Berlusconi è stato mandato dalla divina Provvidenza per salvare il Paese. Parola di Don Luigi Verzé il fondatore del San Raffaele, che ha ricevuto un premio insieme al presidente del consiglio e con lui ha improvvisato uno scambio di battute. "Pensate che scoop in diretta sarebbe - ha scherzato il premier - se mi confessassi in diretta. Don Verzé mi dà sempre una assoluzione benevola". Il sacerdote ha risposto ricordando l'incidente del 13 dicembre, quando proprio nella piazza del Duomo, il presidente del consiglio fu ferito dal lancio di una statuetta della cattedrale. "Il signore - ha detto Don Verzé - ti ha tirato in testa il Duomo. Ti ha dato un segno. Ricordo che quando sei uscito dal San Raffaele avevi preso l'impegno di essere sempre buono, e ora hai i piedi sul duomo. Questo è un grande segno".

La Moratti e "O mia bela Madunina" "Fuori programma semi-canoro stasera per il premier e il sindaco di Milano Letizia MOratti. Durante la consegna del premio Luisa Todini e Pietro Salini hanno presentato un bozzetto della Madonnina di cui hanno vouto fare dono al Comune. I due sono saliti sul palco con Berlusconi, che ha voluto far salire anche il sindaco Letizia Moratti e a lei ha chiesto di recitare "a memoria i versi della nostra canzone fondante" e poi ha declamato con lei le parole di 'O mia bela Madunina'. La premiazione con il concerto di Charles Aznavour, servirà infatti a raccogliere fondi per il restauro della guglia maggiore che sorregge la statua della Madonnina.

Cinque miliardi per il Duomo Lo Stato Italiano tornerà a dare un contributo di 5 milioni di euro annuali per la manutenzione del duomo di Milano. Berlusconi, ha dato l'annuncio tanto atteso dalla Veneranda fabbrica del Duomo. Una legge infatti prevedeva questo finanziamento, ma è scaduta nel 2009 e da allora non è stata rinnovata. "Questa sera prendo due impegni - ha detto il presidente del consiglio - uno è continuare la legge che dà 5 milioni di euro ogni anno per la fabbrica del Duomo, il secondo è essere insieme a Don Verzé per portare qui i migliori ricercatori del mondo".

Silvio presenta Aznavour... Chi si aspettava un duetto canoro tra Silvio Berlusconi e Charles Aznavour é rimasto deluso, ma non troppo. "Qualcuno ha scritto che avrei cantato con lui ma la carica istituzionale me lo impedisce e poi sono sicuro che sarei stato migliore", ha detto aggiungendo subito di scherzare. Berlusconi però si è fermato sul palco fino all'arrivo del cantante per stringergli la mano, ed è stato lui ad annunciare in francese il suo ingresso. Sempre in francese, Aznavour gli ha detto: "Voi siete l'artista più prestigioso che abbia mai aperto un mio spettacolo".

Alla serata, culminata nel concerto di Charles Aznavour, presenti fra gli altri il sindaco Letizia Moratti, il governatore Roberto Formigoni, i ministri Ignazio La Russa, Mariastella Gelmini e Michela Vittoria Brambilla, Paolo Bonaiuti, Paolo Romani e il presidente Mediaset Fedele Confalonieri. Berlusconi è arrivato accompagnato dal presidente della Provincia Guido Podestà. Sulle motivazioni del riconoscimento.

"Credo che mio fratello sia entrato nella storia e lo riconoscono i leader di tutto il mondo", commenta Paolo Berlusconi. Le motivazioni del premio a Silvio Berlusconi, definito "statista di rara capacita", hanno scatenato ieri le polemiche con l'opposizione. Ma Paolo Berlusconi le liquida come "piccole bassezze di gente che è abituata per ogni evento a trovare cose che non vanno". I premi di questa sera assegnati a Don Luigi Verzé e al premier "vanno a due persone - ha sottolineato - che hanno reso grande l'Italia". "Mio fratello - ha spiegato - è entrato nella storia e questo è riconosciuto dai leader di tutto il mondo. Solo una piccola parte di minoranza italiana, che evidentemente ha molto spazio su certi giornali, coglie l'occasione per denigrare".

Certo Paolo Berusconi ha ammesso che "nessuno è perfetto, nessuno cammina sulle acque. Mio fratello men che meno". E ha però subito aggiunto che "i difetti di Silvio sono conosciuti da tutti, e sono molto meglio i suoi difetti che altri". 

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