Elezioni Amministrative 2010

Berlusconi: "Riforme". Pd: "Confronto vero"

Soddisfatto del risultato ottenuto alle elezioni il premier: "L'amore ha vinto sull'odio nonostante la terribile campagna fatta di calunnie". E rilancia il governo: "Questo risultato è il miglior riconoscimento per l’attività svolta. Ora via alle riforme". Fini avverte: "Non sia la Lega a dettare l'agenda". Bersani ribatte: "Non si può parlare di sconfitta, dalle urne è emersa un'inversione di tendenza. Disponbiili al confronto". Regionali, tutti i risultati

Berlusconi: "Riforme". Pd: "Confronto vero"

Roma - "Questo risultato elettorale è il miglior riconoscimento per l’attività svolta dal governo, per le prospettive di stabilità del sistema politico e per la possibilità di realizzare, in questa seconda parte della legislatura, le riforme necessarie per l’ammodernamento e lo sviluppo del nostro Paese". Soddisfatto del risultato ottenuto alle elezioni il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, fa sapere che "l'amore ha saputo vincere sull'odio" nonostante "una terribile campagna fatta di calunnie". Ma il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, non ammette la disfatta: "Non intendo cantare vittoria per l’esito delle elezioni ma neanche accettare una descrizione dei fatti di sconfitta del centrosinistra". Poi rilancia sulle riforme: "Il governo indichi la strada".

L'alleanza con il Carroccio Per il presidente del Consiglio, "l’alleanza del Pdl con la Lega si conferma una robusta forza di cambiamento nelle Regioni più importanti, garanzia del rinnovamento e della modernizzazione del Paese". Berlusconi ha, infine, ringraziato "di cuore tutti gli elettori che ci hanno sostenuto con la loro fiducia e con il loro voto nonostante la terribile campagna di calunnie e di diffamazioni che ci è stata scagliata contro negli ultimi due mesi". "Ancora una volta l’amore ha vinto sull’invidia e sull’odio - ha commentato il Cavaliere - grazie a tutti". Secondo Berlusconi, "gli elettori moderati si sono riconfermati maggioranza anche nel Lazio nonostante sia stata impedita la presentazione del simbolo del Popolo della Libertà".

Bersani: "Non ho perso" "Non intendo cantare vittoria per l’esito delle elezioni ma neanche accettare una descrizione dei fatti di sconfitta del centrosinistra". All'indomani del risultato alle elezioni regionali il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, ha spiegato che "se si guardano i dati relativi alle coalizioni, risulta che dalle europee ad oggi abbiamo dimezzato le distanze dal centrodestra". "In queste elezioni pur complicate c’è un segno di una inversione di tendenza. Il Pd in un contesto di frantumazione di liste ha guadagnato un punto rispetto alle Europee, solo la Lega è l’altro partito avanzato dello 0,9% - ha continuato Bersani l’astensionismo che ha colpito nella stessa misura del centrodestra. C’è una difficoltà anche nostra ma questo non esclude la tenuta del Pd".

Il dialogo sulle riforme Dopo la vittoria alle elezioni che hanno ridisegnato la "cartina" del Paese Berlusconi rilancia il governo e le riforme necessarie a far rinascere il Paese. Ma Bersani non ci sta: "Chi governa ora ha la responsabilità di dire che strada vuole prendere. Ogni tavolo che affronta problemi vicini ai cittadini ci vedrà al tavolo. Altrimenti faremo una ferma opposizione". "Se si vuole intraprendere - continua Bersani - un cammino di svolta per indicare soluzioni vere agli italiani noi ci siamo. Se invece si vuole parlare di problemi lontani dai cittadini, noi denunceremo questo tipo di impostazione".

Fini: "La Lega non detti l'agenda" Telefonata tra il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e quello della Camera Gianfranco Fini. Secondo quanto viene riferito, la terza carica dello Stato avrebbe chiamato questa mattina il premier per complimentarsi del risultato delle Regionali. I due co-fondatori del Pdl dovrebbero a questo punto tornare a incontrarsi faccia a faccia dopo Pasqua. Ma un avvertimento il presidente della Camera lo lancia già oggi: "Sia il Pdl a dettare l’agenda e non la Lega". Fini, insomma, non cambia opinione sulla necessità di riequilibrare il rapporto con il Carroccio, "alleato fedele e leale" ma che non può "comandare" un partito potenzialmente del 40%.

L'incontro Fini-Berlusconi Dopo Pasqua la terza carica dello Stato e il premier potrebbero incontrarsi per un faccia a faccia sul cammino delle riforme. Invitato anche Umberto Bossi, considerato da Fini come il ’motorè della coalizione in questo momento. E, invece, questo il ragionamento dell’ex leader di An, deve essere il Pdl la forza trainante. È sulle riforme che si concentrerà dunque l’azione dell’esecutivo per i prosimi tre anni e Gianfranco Fini, spiegano le stesse fonti, non intende sbarrare il cammino al governo. Neanche sul presidenzialismo. Cerca, però, di capire di quale riforma si deve parlare e ribadisce la necessità di mantenere la "centralità" del Parlamento.

Anche l’inquilino di Montecitorio è convinto che si debba cercare un clima di intesa con l’opposizione e ha apprezzato la posizione di Calderoli di confrontarsi con chi "responsabilmente" vuole sedersi al tavolo delle riforme.

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