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Berlusconi: Ronaldinho? Penso di sì Mancini: in nerazzurro? Perché no...

A parole tutti lo vorrebbero in squadra, di fatto nessuno si è ancora esposto con un’offerta concreta al Barcellona. Da quando il fratello e procuratore di Ronaldinho, Roberto De Assis, è stato avvistato mercoledì sera a cena con Galliani e Ernesto Bronzetti, non si fa che parlar d’altro: quale maglia vestirà l’anno prossimo l’ex pallone d’oro? Vista l’aria che tira a Barcellona e l’infortunio che lo terrà fuori almeno 6 settimane, difficilmente lo vedremo ancora indossare la maglietta azulgrana dei catalani. Il nodo resta comunque da sciogliere con Milan e Inter che, a sentire le parole di Berlusconi e Mancini, sembrano un gradino sopra le altre contendenti. Ma più che vere e proprie dichiarazioni d’amore, i commenti di questi giorni suonano più come timidi approcci poco convinti. Dietro a ogni «vorrei», si nasconde sempre un «ma non posso» grande così. La prossima stagione vedremo Ronaldinho in nerazzuro? Ci pensa Mancini a spiegare che «sei mesi fa avevo detto che l’Inter stava per prenderlo e voi (giornalisti, ndr) non ci credevate. Se si allenasse con continuità potrebbe tornare il campione che tutti conoscono» ma - perchè c’è sempre un ma - «a parte gli scherzi, mi sembra che il Barcellona non abbia intenzione di cederlo». Incertezza che regna anche sulla sponda rossonera del Naviglio calciofilo.

Se Berlusconi lascia intendere a gesti e parole che «lo prenderemo? Spero di sì, penso di sì», e Galliani dice «siamo in pole position», arriva Ancelotti, in versione pompiere a gettare acqua sul fuoco: «purtroppo non interessa solo a noi». Come finirà?

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