Roma - Prima l'approvazione della legge di stabilità. Come richiesto dal Capo dello Stato. Poi il presidente del Consiglio chiederà la fiducia "politica" al suo governo, dopo quella programmatica incassata a settembre, prima al Senato e poi alla Camera. Lo comunica lo stesso Silvio Berlusconi in una lettera ufficiale spedita ai presidenti dei due rami del parlamento. Il prmier intende evitare nella maniera più assoluta "traumi istituzionali" per questo, nell’interesse prioritario del Paese, attenderà l’approvazione della finanziaria . Poi, prima al Senato e quindi alla Camera, farà le sue comunicazioni mantenendo, secondo quanto si apprende in ambienti della maggioranza, il punto sulla volontà di proseguire con l’attuale governo. Quindi, nessun passo indietro. Se vogliono un’altra soluzione rispetto all’attuale esecutivo, è sempre il ragionamento del presidente del Consiglio, provino a sfiduciare la compagine di governo assumendosene la responsabilità.
La lettera del premier Berlusconi ha inviato questa mattina a Schifani e a Fini una lettera nella quale rappresenta la sua intenzione di "rendere comunicazioni al Senato sulla situazione politica - anche alla luce del preannunciato ritiro della componente di Futuro e Libertà per l’Italia dal governo da me presieduto - immediatamente dopo la definitiva approvazione della legge di stabilità e del bilancio dello Stato. Adempimenti, questi ultimi, la cui inderogabile necessità ai fini di una positiva stabilizzazione del nostro quadro economico e finanziario è stata da più parti, anche in modo estremamente autorevole, sottolineata. Su tali comunicazioni - prosegue la lettera del Premier - il governo ha intenzione di verificare il permanere del rapporto di fiducia da parte del Senato e, immediatamente dopo, da parte della Camera dei deputati. La richiesta che avanzo - aggiunge il presidente del Consiglio - tiene naturalmente conto del fatto che le mie ultime comunicazioni sulla situazione politica - con relativa richiesta del voto di fiducia - vennero da me rese in data 29 settembre prima alla Camera dei deputati e quindi, il giorno successivo, al Senato".
Bonaiuti e i tempi Prima la definizione dei tempi di approvazione della finanziaria in parlamento e poi il presidente del Consiglio spiegherà "le sue valutazioni e le sue decisioni" sul futuro del governo. A precisarlo è il portavoce del premier, Paolo Bonaiuti, presente, insieme con il ministro della Giustizia Angelino Alfano, il sottosegretario alla Presidenza Gianni Letta e il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto, al vertice con il premier a Palazzo Grazioli. "Il presidente del Consiglio - ha assicurato Bonaiuti - è rientrato dal vertice G20 di Seoul con le idee ben chiare sul percorso politico che ci attende, ma si astiene dall'esprimere giudizi sulla situazione per un motivo molto semplice: quello di tutelare la stabilità dell'Italia di fronte ai rischi connessi alle nuove turbolenze sui mercati internazionali. Quando Camera e Senato nei prossimi giorni avranno definito i tempi per l'approvazione della legge Finanziaria, sono certo - conclude Bonaiuti - che il presidente Berlusconi farà conoscere con chiarezza agli italiani le sue valutazioni e le sue decisioni".
Napolitano approva Al Quirinale si ritiene che le dichiarazioni venute da diverse fonti confermano, in sintonia con il richiamo espresso dal presidente della Repubblica, che il governo e tutte le forze politiche convengono sulla necessità di dare la precedenza alla necessaria approvazione della legge di stabilità e del bilancio in entrambi i rami del parlamento per affrontare subito dopo la crisi politica. D’altronde ci si regolò analogamente nelle vicende di fine anno 1994.
Fini e il compromesso "Non possiamo permetterci, in questo frangente, una politica che veda nell’altro solo il nemico - ha dichiarato il leader di Fli Gianfranco Fini, parlando a un convegno organizzato dai Liberaldemocratici cui partecipano anche Pier Ferdinando Casini e Francesco Rutelli- mi chiedo per quale motivo solo in Italia la semplice ricerca di un compromesso, di ciò che può
unire, viene bollato come caratteristica della peggior politica o come tradimento di un messianico mandato ricevuto dagli elettori". "Bisogna uscire dalla logica dello scontro" ha poi concluso la terza carica dello Stato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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