Roma - "Era mio dovere da cittadino
e da premier rivolgermi all’Agcom per ottenere che non si compissero più certi abusi in una
trasmissione del servizio pubblico: i processi in tv è una ignominia che non si può tollerare in un
Paese civile".
Silvio Berlusconi è tornato a difendere il contenuto delle sue telefonate al commissario Agcom
Giancarlo Innocenzi per chiedere la sospensione del programma di Michele Santoro. "Ho cercato in maniera corretta di
provocare un intervento doveroso da parte dell’Agcom. Mi è stato detto che non era possibile
perchè, al di là di ogni ipocrisia per cui queste autorità sono indipendenti, c’era un membro
nominato dall’Udc che risponde all’Udc che non faceva maggioranza con gli altri: prevale non il
buonsenso ma l’appartenenza politica. Esattamente come nei nostri Tribunali dove si danno giudizi
sulla base della politica", ha concluso il Cavaliere.
"Questa giustizia mette in pericolo la democrazia" "Nell’autorità per le comunicazioni
non vince il buon senso, ma l’appartenenza politica: esattamente come nei nostri tribunali in cui non si
esaminano più meriti o demeriti di qualcuno, ma si danno dei giudizi in base all’appartenenza politica
dei giudici e ciò che conviene alla sinistra politicizzata della magistratura". "Questa è una cosa di cui ci occuperemo nei prossimi tre anni con una grande e radicale
riforma della giustizia", giustizia che attualmente "mette in questo pericolo la nostra democrazia", ha aggiunto Silvio Berlusconi.
"Esterrefatto dai giudici" "Sono esterrefatto che continuino ad arrivare sentenze di giudici che di fronte al diritto dei cittadini guardino alla burocrazia", ha proseguito il premier. "Non c’è colpa o responsabilità alcuna dei nostri delegati - aggiunge il premier - Lo ribadisco perchè ormai si è diffusa questa opinione" anche da parte di "organi di stampa vicini a noi". "Il giudice avrebbe dovuto con forza richiamare il nostro delegato alla presentazione", conclude Berlusconi.
"Balducci non è stato nominato da noi" "Ricordo che Balducci non l’abbiamo nominato noi, ma il precedente governo e dato che non facciamo piazza pulita degli uomini nominati lo abbiamo lasciato al suo posto". Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi nel corso di una conferenza stampa a palazzo Chigi, a proposito dell’inchiesta sugli appalti per il G8.
"Non c'è una nuova Tangentopoli" Di fronte alle accuse di giornali
e televisioni su un ritorno diffuso al fenomeno della corruzione, il presidente del Consiglio, Silvio
Berlusconi, nega che sia così e contrattacca: "Tangentopoli non c’è e
non c’è mai stata" e per quanto riguarda Pdl e Lega "non abbiamo bisogno di ricevere finanziamenti
in modo illegale" perchè "ci autofinanziamo, con il fund raising. Non c’è -ha sottolineato Berlusconi-
alcuna possibilità di una nuova Tangentopoli".
A Di Pietro: "Differenza è nel manico" "Abbiamo arrestato moltissimi latitanti e la lotta alla mafia ha registrato molti successi. Di Pietro dice
che il merito è della magistratura. Ma i magistrati c’erano anche con i passati Governi. Eppure i
successi si registrano con questo Governo. La differenza è quindi nel manico ed il Governo ha messo
come priorità la lotta alla mafia". Ha affermato il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi sugli arresti
di mafiosi.
Bressa: "Smemorato su nomina Balducci" Angelo Balducci è stato nominato durante il governo Berlusconi ter e confermato
da quello di Romano Prodi: "Queste informazioni dovrebbero bastare a rinfrescare la memoria allo
smemorato di Arcore". Lo ha detto Gianclaudio Bressa, capogruppo Pd in commissione Affari
Costituzionali. "Ad Angelo Balducci è stato conferito l’incarico di presidente del Consiglio superiore dei lavori
pubblici dal governo Berlusconi III il 3 agosto 2005.
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