(...) della Provincia, e per dare e ricevere ulteriore slancio in vista degli assalti a tutti i governi della sinistra. Un Silvio Berlusconi in formato Lucca, tanto per fare riferimento a quella giornata trascorsa in unaltra città capoluogo che attende il ballottaggio, e dove il presidente azzurro ha dimostrato di apprezzare laccoglienza. Niente comizio dunque, niente palchi e microfoni, ma una passeggiata in centro, a diretto contatto con i cittadini. E pazienza se questo significherà anche un superlavoro per la scorta e per i vigili chiamati agli straordinari per non far impazzire il traffico.
Domani, ancora una volta, lultimo giorno di campagna elettorale sarà dedicato da Berlusconi a Genova. Segno che «ora si può davvero cambiare». E che unaltra Provincia è possibile. E segno che lappuntamento è di quelli da non mancare. Un appello rivolto anche a quell1 per cento di elettorato di centrodestra che magari il 27 e 28 maggio, nonostante tutto, ha disertato le urne convinto che lo sforzo sarebbe stato inutile. Quell1 per cento che pochi giorni fa ha consentito a Marta Vincenzi di evitare un ballottaggio aperto a ogni sorpresa che avrebbe regalato come unica certezza una sconfitta ancora più pesante per lormai ex Supermarta.
E dunque Berlusconi è ancora sul campo genovese, in prima persona. In piazza, perché lì la gente gli chiede di stare. Tanto che il presidente del Club di Sestri Ponente, Luciano Silighini Garagnani, lo invita a sfidare anche Corngiliano. I dettagli sono ancora top secret, ma il leader ha già fatto sapere che in tarda mattina, probabilmente a partire dalle 10.30-11, si concederà una passeggiata in centro. Una visita al mercato dei fiori, un salto al mercato Orientale, due vasche in via XX Settembre. Poi una pausa. O meglio, per il momento un buco. Tempi e luogo della «pausa pranzo» non sono stati comunicati. Ma di certo cè il «dopo». Perché Berlusconi ha deciso che quello di domani non sarà un pomeriggio di tutto riposo. In programma ha la sfida decisiva, lattacco frontale. Dalle 14 andrà nel cuore rosso della Genova rossa, a Sestri Ponente, in quella via Sestri che fino a oggi non avrebbe mai immaginato di vedere il numero uno dellopposizione tra le vetrine della roccaforte della sinistra.
Invece no. È proprio lì che Berlusconi vuole sfondare. È proprio da quei fortini fino a poco tempo fa inespugnabili che gli arrivano le soddisfazioni migliori durante queste ultime giornate di campagna elettorale. «Si tratta di una scelta semplice e comprensibile - spiega don Gianni Baget Bozzo, ideologo di Forza Italia -. La cintura rossa della città non ha più votato come prima a sinistra, ha voluto sottolineare questo distacco tra lapparato di partito e il popolo della sinistra.
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