Berlusconi: «Sei milioni pronti a marciare per chiedere le elezioni»

Il leader di Fi dopo il successo delle primarie di Roma: «Ora puntiamo al Campidoglio»

Berlusconi: «Sei milioni pronti a marciare per chiedere le elezioni»

da Roma

L’esperimento delle primarie per l’elezione di una parte della nuova dirigenza capitolina di Forza Italia si rivela un successo. Una chiamata alle urne - o per essere più precisi ai gazebo sparsi per tutta Roma - che nonostante il caldo estivo fa scattare la risposta di 48.667 votanti. Numeri che provocano lo stupore di Silvio Berlusconi che, nel corso della conferenza stampa convocata per comunicare i risultati, chiama al telefono Fabrizio Cicchitto, Francesco Giro e Antonio Tajani per complimentarsi. E per esprimere un doppio auspicio: che le primarie romane possano rappresentare un laboratorio politico da riproporre altrove. Ma anche che il popolo del 2 dicembre possa tornare presto a far sentire la propria voce per chiedere nuove elezioni.
«La nostra gente - dice il leader di Forza Italia - avrebbe voluto che noi fossimo andati in piazza. Riflettiamoci, parliamone con gli alleati ma credo che quei 2 milioni venuti in piazza il 2 dicembre ora sarebbero 2-3 volte di più nel caso di una manifestazione per chiedere responsabilmente, civilmente e democraticamente nuove elezioni». Berlusconi, quindi, riassume i motivi che hanno spinto la Cdl a chiedere per mercoledì prossimo l’incontro al Quirinale: «Occorre preparare il cambiamento perché il Paese non può essere governato da un esecutivo che non gode più della fiducia della grandissima parte degli italiani. Gli ultimi sondaggi mostrano che questo governo ha soltanto il 24% di fiducia degli italiani. Non credo che il Paese possa accettare troppo a lungo questa situazione». Per il momento, però, Berlusconi si gode il risultato romano. «Quasi 50.000 votanti? Non ci credo, sono troppi, avete barato, è un numero da partecipazione bulgara» scherza il presidente azzurro. «Andiamo avanti sulla strada della partecipazione popolare - prosegue Berlusconi -, per far diventare Forza Italia il primo partito di Roma e per insediare anche nella capitale un nostro sindaco. Credo che questo esperimento possa essere ripetuto anche in tutte le altre realtà locali nelle quali Forza Italia è chiamata a rinnovare la sua leadership. Si deve andare avanti e puntare al Campidoglio, e avere un sindaco di Forza Italia perché dobbiamo creare un futuro per Roma e per i giovani romani».
Un auspicio, quello di Berlusconi, che fa il paio con le dure parole pronunciate da Fabrizio Cicchitto contro Walter Veltroni. «Il peggiore sindaco che la capitale abbia avuto nonostante la campagna informativa che lo contraddistingue. Se Veltroni dovesse governare l’Italia come sta governando Roma il nostro Paese rapidamente andrebbe alla bancarotta». Da Firenze Sandro Bondi si sofferma, invece, su un altro dato: la voglia di partecipazione dell’elettorato di centrodestra. E, insieme a Francesco Giro, indirizza un ringraziamento particolare ai Circoli del buongoverno di Marcello Dell’Utri «protagonisti delle primarie sia nella fase organizzativa sia nella fase della competizione elettorale con la presentazione di propri candidati». Il riferimento è al successo ottenuto da Roberto Mezzaroma, con le sue oltre 4500 preferenze pescate soprattutto nel bacino dei Circoli.

Ma il successo delle primarie suscita attenzione e ammirazione anche dentro An dove Gianni Alemanno lancia la proposta di «utilizzare questo metodo per definire le candidature del centrodestra nelle elezioni provinciali del prossimo anno». E Francesco Storace commenta: «La partecipazione è stata impressionante e lascia capire che c’è ancora spazio per un impegno reale dei cittadini in politica».

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