Berlusconi: sistema tedesco e subito federazione della Cdl

L’ex premier: «Da sempre sono in viaggio verso l’unità del centrodestra. Nelle democrazie che funzionano meglio si è imposto il bipartitismo»

Berlusconi: sistema tedesco e subito  federazione della Cdl

da Milano

È un Berlusconi in «visita privata» quello che attraversa i padiglioni della nuova Fiera a Milano dove sta per concludersi il Salone del mobile più importante al mondo. Un Berlusconi che non esita però a fermarsi con un gruppo di giovani studenti per scherzare sulla vittoria dell’Inter e poco dopo a parlare con i giornalisti che lo incalzano su Partito democratico, legge elettorale, elezioni in Francia... «Da sempre sono in viaggio verso l’unità del centrodestra - commenta dopo avere fatto gli auguri “di cuore” al futuro Partito democratico sul fronte politico opposto -. È un sogno che coltivo da tempo e che so presente in moltissimi elettori al di là di quelli di Forza Italia. Il salto intermedio intanto potrebbe essere la “Federazione delle libertà”». Potrebbe essere questo il riflesso della decisione presa dai due partiti del centrosinistra, Ds e Margherita, «la sinistra che io chiamo ideologicamente smemorata» prosegue il leader di Forza Italia. Una sinistra alla quale «è però mancata la critica verso il passato, il riconoscimento degli errori».
«Spero ci sia qualche riflesso politico anche per noi - insiste Berlusconi - anche se prima delle elezioni erano tutti d’accordo sul Partito delle libertà, poi qualcuno ha cambiato idea». Dal partito unico alla legge elettorale dunque il salto è breve. «Il bipolarismo è una conquista per una democrazia - commenta l’ex premier -, quella che funziona meglio se passa al bipartitismo. Ma nel centrodestra qualcuno ha detto “tana libera tutti” per cui è più difficile tenere insieme tutti, anche perché, si sa, il potere è il cemento di un’alleanza». E il centrodestra oggi è all’opposizione. «Bisogna andare oltre gli interessi di parte e di partito per privilegiare quello comune, del Paese». Altrimenti? Il risultato per Forza Italia non sarebbe comunque negativo. «Forza Italia se questo non succederà resta ed è il primo partito in Italia, con il 25 per cento di consensi alle ultime elezioni e con il 33 per cento di quelli attribuiti dai sondaggi». Col sistema tedesco «sarebbe il partito che avrebbe maggior vantaggio». Non solo. In Germania «hanno lo sbarramento al cinque per cento - prosegue - sul quale bisogna pensare». Uno sbarramento che porterebbe l’Italia fuori «da quel frazionamento politico che ha reso la situazione parlamentare addirittura paradossale». E rincara: «Ventitrè partiti non sono da Paese moderno». Uscendo dai confini per commentare le elezioni in Francia il tifo di Berlusconi è per Nicolas Sarkozy «perché la sue presidenza insieme a quella del cancelliere Angela Merkel in Germania farà l’Europa più occidentale e più atlantica».
Su Telecom e l’ipotesi di interessamento da parte di Fininvest, Berlusconi non lascia spazio a dubbi: «È stato suscitato un vespaio come sempre senza fondamento». Ha detto che Finivest non ha alcuna volontà di intervenire e men meno che meno di farlo «da padroni». E allora ecco i fatti. «Importanti istituzioni bancarie e forze imprenditoriali ci hanno chiesto se fossimo stati disposti a partecipare a un eventuale cordata per mantenere l’italianità di Telecom. Per il ruolo che abbiamo come gruppo imprenditoriale italiano abbiamo pensato che non sarebbe stato bello dire di no». Ecco perché «abbiamo detto se necessario ci stiamo anche noi». Invece ha accusato il leader di Forza Italia «si continua a andare avanti con pregiudiziali e menzogne». E giù duro: «La sinistra antagonista ancora una volta ha approfittato dell’occasione per tirare fuori tutti i suoi vecchi armamentari secondo cui l’imprenditore è qualcuno che vuole sfruttare gli altri attraverso l’impresa, secondo cui c’è un conflitto di interessi che invece non esiste perché l’unico conflitto di interessi è quello delle cooperative rosse che hanno buttato per aria il concetto di libero mercato».
Di tasto dolente in tasto dolente. Senza passare per la partita di stasera che vedrà il Milan scendere in campo il passaggio alla vittoria dell’Inter è d’obbligo.

Così dopo gli auguri di cuore al fronte politico opposto, esordisce in un «evviva Inter» e nei complimenti a Moratti e «alla sua passione»: «Meritava dopo anni di sacrificio e di impegno vincere lo scudetto, quest’anno meritato sul campo».

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