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Berlusconi: "Subito alle elezioni o milioni in piazza per chiederle"

Il leader di Forza Italia chiede il ritorno alle alle urne e ribadisce il suo "no" a un governo di unità nazionale. Tasse, criminalità, giovani e diritto alla privacy fra le priorità dei primi cento giorni di governo. La Cdl si ricompatta. Le opinioni di: La Russa, Maroni, Storace, Cicchitto, Cesa e Rotondi. Meglio andare subito alle elezioni o cambiare prima la legge elettorale? VOTA il sondaggio. Commenta. Leggi i commenti

Berlusconi: "Subito alle elezioni 
o milioni in piazza per chiederle"

Riva del Garda - "Se non otteniamo il voto credo che milioni di persone andranno a Roma per chiederlo", Silvio Berlusconi in collegamento telefonico con l'assemblea nazionale di Rete Italia, organizzata da Roberto Formigoni ribadisce la richiesta del voto anticipato che l'ex premier chiede da tempo con forza, mentre conferma il no a un governo di unità nazionale. Anche se poi aggiunge: "Se all'interno di questa sinistra ci fossero persone di buona volontà che volessero dividere con noi certe responsabilità per delle riforme magari poco popolari, non saremo certo noi a dire di no". "In questa situazione il paese ha bisogno di un governo che sia nella piena legittimazione, che sia operativo e che metta insieme gente che la pensa nello stesso modo. Credo - ha aggiunto - che sapremo rappresentare al capo dello Stato questa situazione e che anche la sinistra dovrà convincersi. Tra l'altro la sinistra fino all'altro giorno diceva che dopo Prodi si doveva andare alle elezioni, ora per convenienza stanno cambiando parere ma credo non ci siano alternative alle elezioni".
E intanto manda avanti il progetto del Pdl, anticipando i temi della campagna elettorale ch, come ha già detto, "è partita".

"Nessun rischio partitini..." Rispondendo a una domanda del presidente della Lombardia Formigoni, sul ruolo dei partitini all'interno delle coalizioni ("che prima ti strappano i parlamentari e poi ti fanno soffrire"), Berlusconi ha fugato i dubbi: "Noi abbiamo subito nel 2001 e abbiamo fatto sufficiente esperienza per guardarci da questi rischi. Daremo supporto e sostegno ai nostri alleati, daremo loro visibilità, ma poi con i loro voti dovranno eleggere i loro rappresentanti. Il confronto lo faremo al nostro interno in ambito nazionale perché la legge elettorale non può essere cambiata". A riguardo, Berlusconi ha paventato il rischio di spostare le elezioni troppo avanti "al di là dell'autunno".

"Consultazioni del Pdl per la scelta dei candidati" Nell'impossibilità di cambiare la legge elettorale saranno effettuati dei referendum per consentire agli iscritti locali di proporre i nomi dei candidati per le prossime elezioni nazionali, ha poi detto Berlusconi intervenendo rispondendo ad una sollecitazione su questo tema fatta dal governatore della Lombardia Roberto Formigoni, il leader di Forza Italia ha detto: "Lo faremo al nostro interno. La legge elettorale non può essere cambiata altrimenti rischiamo di impantanarci in una serie di problemi che rischiano di allungare i tempi per la consultazione elettorale, che rischierebbe di spostarsi al di là dell'autunno". Da qui la proposta "di far partire fin d'ora dei referendum ai gazebi del Popolo delle Libertà perché gli iscritti locali propongano direttamente i nomi dei candidati".

"Anche il Popolo delle Libertà nel simbolo del Pdl" "Lo decideremo insieme, comunque penso di inserire nel simbolo di Forza Italia anche il richiamo al Popolo delle Libertà", ha aggiunto il Cavaliere. "Immagino che tutti i partiti, visto che andremo a votare con la legge vigente, vorranno andare con il loro simbolo. Noi potremmo inserire il richiamo al Pdl" "Dobbiamo credere - ha proseguito - in questa prospettiva di cambiare il modo di fare politica".

"Ben venga chi si vuol unire a noi" Se ci sono persone che hanno la volontà di condividere il nostro programma ben vengano...", così il leader azzurro apre le porte ad alleanze più larghe spiegando la necessità di proseguire con il progetto del Popolo delle Libertà in vista delle elezioni.

"Tasse e criminalità temi di governo" Tasse e imposte, criminalità, scuola e università, casa per i giovani e diritto alla privacy, saranno i temi principali dei primi cento giorni di governo, il leader di Forza Italia ha annunciato che è già pronta la traccia di attività per i primi cento giorni del governo, che sarà illustrata in televisione. "E' già pronto un disegno di legge su tasse e imposte - ha detto - che tra l'altro prevede l'abolizione dell'imposta comunale sugli immobili". In tema di criminalità, "chiamata impropriamente microcriminalità", Silvio Berlusconi ha sottolineato la necessità di rafforzare l'attività di controllo da parte delle forze dell'ordine, istituendo la figura del poliziotto o del carabiniere di quartiere in tutti i centri abitati con più di 15.000 abitanti. "Oggi la sicurezza è scesa verticalmente - ha aggiunto - e sono stati tagliati i fondi per garantire l'operatività delle forze dell'ordine". In tema di scuola e università, Berlusconi ha ricordato la riforma attuata dal suo governo che è stata messa da parte dalla sinistra che - ha detto - "non l'ha nemmeno portata in Parlamento". Ha quindi evidenziato la necessità di intervenire sul tema della casa a favore dei giovani e per garantire un'abitazione di proprietà al 13% delle famiglie italiane che ancora non ne dispone.

Parlando del programma del suo governo 2001, Berlusconi ha detto che è stato realizzato l'80% e che ora si dovrà "lavorare per rimediare ai danni compiuti dalla sinistra, protagonista di attività elettorali più che di governo".

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