Berlusconi, la svolta fiscale "Tagliamo le tasse: via l’Irap"

«Abolizione graduale fino alla soppressione. E sono allo studio altri interventi per abbassare la pressione, aumentare i consumi, agevolare gli investimenti»

Berlusconi, la svolta fiscale  
"Tagliamo le tasse: via l’Irap"

RomaUn annuncio che ha la stessa portata del «discorso del predellino» a San Babila. Ieri il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, con un messaggio inviato all’assemblea della Cna e letto dal sottosegretario Gianni Letta, ha promesso «altri interventi per ridurre la pressione fiscale, aumentare i consumi e agevolare gli investimenti», a partire dal «taglio graduale dell’Irap fino alla sua soppressione».
Si tratta di una svolta significativa e di grande portata. Come ha scritto Berlusconi, l’obiettivo è «l’elevazione della franchigia (la soglia di fatturato sotto la quale non si paga l’imposta, ndr) per le aziende più piccole, l’estensione della Tremonti-ter e un sostegno stabile alle piccole imprese che investono nell’innovazione e nella ricerca».
L’abolizione dell’Irap fa parte del programma elettorale del 2008, ma la tempistica dell’annuncio ha una valenza simile a quella della costituzione del Popolo della libertà. E anche i risvolti politici non sono da sottovalutare: il presidente del Consiglio ha rafforzato il legame e il feeling con il mondo imprenditoriale, modificando il recente orientamento proteso maggiormente verso la «pax sindacale».
Non sorprende, quindi, l’entusiasmo della Confindustria per la soddisfazione di una sua antica richiesta. «È particolarmente urgente e importante in questo momento di difficoltà per le nostre imprese. Ci auguriamo che si passi rapidamente dalle parole ai fatti. Siamo pronti ad avviare immediatamente un confronto con il governo», ha dichiarato viale dell’Astronomia in una nota attribuibile al presidente Emma Marcegaglia. Analoga soddisfazione è stata espressa dalla Confapi, che rappresenta le pmi. «Finalmente! Basta con questa tassa-paradosso che premia chi licenzia!», ha commentato il presidente Paolo Galassi. Infine è arrivata la «benedizione» del presidente Fiat, Luca Cordero di Montezemolo: «È una cosa molto buona, speriamo che si possa realizzare».
Le aziende, come sottolinea Confapi, sono ben contente di non essere vessate da un’imposta che colpisce le attività ad alta densità di lavoro e che va pagata anche quando i conti sono in rosso. Sono i sindacati a esserlo un po’ meno. A partire dalla Cgil che ha aperto un altro fronte con il governo. «È necessario intervenire sulla tassazione dei lavoratori, solo poi si potrà intervenire sulle imprese che hanno ricevuto una riduzione già nel 2007», ha ricordato il Centro studi del sindacato riferendosi al taglio proposto dal governo Prodi. Analoghe valutazioni sono state espresse dalla Ugl («serve uno sforzo maggiore per le famiglie», ha detto il segretario Polverini) e dalla Uil.
La Cisl, invece, è pronta alla mediazione. «Meno tasse, ma per tutti attraverso un patto tra governo, imprese e sindacati perché dalla crisi si esce insieme», ha commentato il segretario generale Raffaele Bonanni che non ha intenzione di far peggiorare il clima di collaborazione con l’esecutivo. Per questo motivo il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, ha dosato bene le parole. «Dovremo farlo gradualmente, partendo dal fattore lavoro che incide ingiustamente sull’Irap e farlo compatibilmente all’andamento delle entrate e all’andamento dell’economia», ha dichiarato improntandosi alla cautela.
La mossa di Berlusconi, però, ha anche un altro merito. Non solo ha rinsaldato i rapporti con il mondo imprenditoriale che da tempo reclama una maggior sollecitudine, ma ha anche smosso uno stagnante quadro politico.

«La promessa è ovviamente condivisibile e fa parte da sempre anche delle nostre proposte», ha dichiarato Michele Vietti dell’Udc il quale rileva che «per evitare il solito "rischio spot" occorre però che segua immediatamente l’indicazione dei tempi e dei modi». Insomma, la manovra avvolgente per evitare che i centristi di Casini siano «risucchiati» verso le sponde del centrosinistra passa anche per questa strada.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica