da Roma
«Sono diverse le decine di imprese che hanno accolto il mio appello a fare la propria parte su Alitalia». Ancora ieri il candidato premier del Pdl, Silvio Berlusconi, ha ribadito che il suo appello alla costituzione di una cordata italiana per il salvataggio della ex compagnia di bandiera non è rimasto inascoltato.
Anzi, se risultasse vittorioso nella contesa elettorale, continuerebbe a lavorare da Palazzo Chigi per la formulazione di una proposta alternativa. «Quando sarò al governo continuerò liniziativa invitando gruppi professionali, grandi gruppi industriali e del credito italiani a dare vita a una nuova Alitalia». Per questo motivo il riavvicinamento tra i sindacati e il governo Prodi sulla vicenda non è stato accolto molto favorevolmente. «Mi dispiacerebbe molto», ha commentato aggiungendo che «questo accordo potrebbe andare bene perché potrebbe essere traslato nella nuova compagine azionaria». Berlusconi si è concentrato sulla proposta da lui presentata. Nel Pdl è toccato al responsabile Infrastrutture di Forza Italia, Maurizio Lupi, criticare lottimismo del sottosegretario Enrico Letta. «Siamo alla farsa finale. Adesso il governo vuole far credere che la proposta di Air France è buona. Si tratta del solito fumo negli occhi per fa passà a nuttata», ha commentato aggiungendo che «il governo di Prodi-Veltroni ha palesemente fallito». Icastico il governatore della Lombardia Roberto Formigoni: «Siamo oltre il limite del ridicolo». Ma nellesecutivo la speranza è lultima a morire se, come ha detto il ministro dei Trasporti, Alessandro Bianchi (ieri al vertice con i sindacati, ndr): «Cercheremo di arrivare allincontro della settimana prossima avendo smussato gli spigoli che ancora ci sono». Di certo, il governo non si è sbilanciato nemmeno sui possibili correttivi alla governance di Alitalia a guida francese che vedrebbe la rappresentanza italiana in minoranza.
Lalternativa proposta da Berlusconi, tuttavia, è oggetto di critiche ancora maggiori.
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