RomaOstenta sicurezza il Cavaliere. In Consiglio dei ministri prima e davanti ai giornalisti e alle telecamere poi. Per il suo innato ottimismo, certo, e per ricompattare una squadra di governo ancora frastornata dalluno-due amministrative-referendum. Ma forse anche per esorcizzare i prossimi giorni, caldissimi sul fronte politico (con lappuntamento di Pontida e la successiva verifica) e sul fronte giudiziario (con gli strascichi dellinchiesta della P4). Soprattutto sul secondo, a quanto racconta chi ha avuto occasione di sentirlo ieri, Berlusconi non avrebbe nascosto le sue preoccupazioni. Perché nonostante Ghedini gli abbia assicurato che nelle carte non cè nulla di rilevante e che, anzi, il gip avrebbe smontato quasi tutto limpianto accusatorio della procura di Napoli, i rumors di Palazzo continuano a raccontare di un Letta decisamente nel mirino «con lunico obiettivo», è il commento del premier con chi ha occasione di sentirlo, «di colpire chi mi sta più vicino solo per danneggiarmi». E forse è anche per questa ragione che durante il Consiglio dei ministri il Cavaliere ha voluto esprimere «piena solidarietà allamico Gianni».
Inchieste a parte, però, la partita che si sta giocando la maggioranza in questi giorni è tutta incentrata su manovra e riforma fiscale. Con la kermesse leghista in programma domenica come prova decisiva di tenuta del governo. A Pontida, infatti, difficilmente ci saranno strappi decisivi ma è probabile che i toni siano così alti da far ballare la maggioranza peggio che sulle montagne russe. Ed è anche di questo che si parla nellincontro a quattro tra Berlusconi, Letta, Bossi e Tremonti che si tiene a Palazzo Chigi prima del Consiglio dei ministri. Con la raccomandazione del Cavaliere a «non aizzare troppo la piazza leghista» e la rassicurazione di fare il possibile per mettere la sordina a chi nel Pdl ha già fatto sapere che al Carroccio «questa volta si risponderà a tono». Dobbiamo, spiega il premier ai presenti, «andare avanti uniti». Soprattutto nei giorni che verranno, quando la maggioranza - martedì e mercoledì prossimo - sarà alle prese con la verifica parlamentare.
Così, in pubblico il Cavaliere ostenta sicurezza. E ai cronisti che gli chiedono se è più preoccupato per la tenuta del governo o per le inchieste giudiziarie risponde senza esitazioni: «Non ho paura di nessuno, la maggioranza tiene assolutamente». Di più. «Sono intimamente convinto - aggiunge il premier - che non ci sia unalternativa per lItalia a questa maggioranza e a questo governo». Anche se resta ancora lincognita sul possibile voto di fiducia, visto che ancora non si sa se quelle del governo saranno vere e proprie comunicazioni (quindi con il voto) oppure una semplice informativa. E se Cicchitto rimanda la palla al centrosinistra e dice che «la fiducia verrà posta solo se l'opposizione presenterà un proprio documento», Berlusconi sceglie di prenderla decisamente più alla larga. «Sono stato autorizzato - dice - a porre la fiducia sia sul decreto sviluppo che sulleventuale richiesta di documenti con cui misurare la nostra maggioranza in Parlamento. E sono convinto che avremo una larga maggioranza di supporto». Parole che lasciano intendere che le opzioni sono entrambe sul tavolo.
Molto, insomma, dipenderà da Pontida e da come e quanto si alzerà il termometro della Lega di lotta. Ma anche dalle ultime verifiche sul pallottoliere di Montecitorio. La tentazione di andare alla conta, infatti, Berlusconi laccarezza da giorni.
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