Bernabè sarà presidente con deleghe da capoazienda

Avrà il "governo complessivo del gruppo". All’ad Patuano il mercato italiano. Minucci vicepresidente. Fossati: "Vogliamo dialogare"

Bernabè sarà presidente  con deleghe da capoazienda

Franco Bernabè presidente esecutivo, Aldo Minucci vice presidente e Marco Patuano amministratore delegato: così il vertice uscito dal consiglio d’amministrazione di Telecom. A Bernabè vanno le deleghe da capo azienda: il Ceo, come lo definisce la nota della società, avrà il governo complessivo del gruppo e la definizione delle linee di indirizzo strategico dell’impresa e la responsabilità delle operazioni straordinarie e di finanza straordinaria. A lui risponderà Patuano, il Chief operating officer, che avrà il governo complessivo del business italiano. Entrambi poi avranno la rappresentanza della società e tutti i poteri- da esercitarsi con firma singola - necessari per compiere gli atti pertinenti all’attività sociale».
Fa inoltre la sua comparsa la figura del vicepresidente, una novità nell’organizzazione di Telecom: Minucci (vicedirettore generale di Generali) avrà la delega in materia di funzionalità del sistema di controllo interno, oltre alla rappresentanza della società in caso di assenza o impedimento del presidente.
Il cda, sempre nella riunione di ieri, ha inoltre rinnovato i comitati interni: Gabriele Galateri di Genola, ex presidente Telecom e futuro presidente di Generali, entra a far parte del comitato nomine e remunerazione, insieme a Francesco Profumo, neo consigliere in quota Assogestioni, Elio Cosimo Catania e Jean Paul Fitoussi. Gli ultimi tre sono anche nel comitato per il controllo interno e la corporate governance, insieme a Mauro Sentinelli e Luigi Zingales, tutti amministratori indipendenti. L’esecutivo è composto da Bernabè, Minucci, Patuano, Ferdinando Beccalli Falco (neo consigliere espresso da Assogestioni), Catania, Julio Linares Lopez (Telefonica), Renato Pagliaro e Sentinelli. Il ruolo di Lead independent director, ovvero di coordinatore degli amministratori indipendenti, è stato affidato a Zingales.


Il nuovo cda «esprime equilibri analoghi al precedente, dal momento che ai fini del controllo nulla è cambiato», afferma la Findim di Marco Fossati - che in assemblea ha visto la propria lista esclusa dal nuovo consiglio - ma la nomina di Franco Bernabè, «è segno di un nuovo indirizzo verso l’indipendenza di Telecom e rappresenta per Findim un motivo di serenità, dal momento che il presidente sarà l’interlocutore privilegiato con cui dialogare sullo sviluppo della società per creare valore per tutti gli azionisti».

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