Bernabè: «Voglio una Telecom snella per ridurre i costi»

Oggi il titolo alla prova dei mercati. La Consob convoca i soci Telco. Venerdì al vaglio la lista dei consiglieri

Bernabè: «Voglio una Telecom snella per ridurre i costi»

da Milano

Settimana cruciale in Borsa per Telecom Italia dopo i violenti ribassi dei giorni scorsi che hanno portato il titolo sulla soglia di 1,2 euro, che significa un ribasso di oltre il 50% rispetto allo scorso marzo e del 43% dall’inizio dell’anno. Gli scambi consistenti, accompagnati da notevoli oscillazioni causate da indiscrezioni, come l’aumento di capitale poi smentito dal presidente Gabriele Galateri, hanno indotto la Consob a convocare i soci Telco, la holding che controlla il 24,5% del gruppo di tlc. La convocazione dei rappresentanti della newco (Mediobanca, Intesa Sanpaolo, Generali, Benetton e Telefonica) segue al colloquio di venerdì tra l’ad di Telecom, Franco Bernabè, e il presidente della Consob, Lamberto Cardia. Quanto alle strategie che il management della società è pronto a mettere in campo, in una intervista al Financial Times l’amministratore delegato Bernabè ha spiegato che grazie alla riorganizzazione si arriverà a una riduzione dei costi. «Vogliamo - ha detto - un’organizzazione snella e questo significa ridefinire tutti i microprocessi della società». Il quotidiano ha anche ricordato che Telecom ha già tagliato il dividendo portando il pay out dal 90 al 67%, mentre il nuovo piano industriale triennale prevede una riduzione di costi per 1,2 miliardi di euro, di cui 700 milioni provenienti dalle sinergie con Telefonica.
Non c’è dubbio, comunque, che per Telecom la reazione odierna di Piazza Affari sia un momento cruciale dato che da inizio marzo, ossia dalla presentazione del piano industriale, il titolo della società ha perso quasi il 30 per cento. Oltretutto, se le quotazioni si mantenessero per 25 sedute consecutive sotto quota 1,3 euro, in mancanza di un reintegro delle garanzie da parte dei soci di Telco si potrebbe arrivare a una revisione delle condizioni del finanziamento concesso dalle banche (Mps e Unicredit). Per ora le sedute sotto la soglia indicata sono soltanto due, ma il titolo deve risalire del 7,5%. Nei giorni scorsi Royal Bank of Scotland ha escusso il pegno sul 3,7% di Telecom detenuto dai bresciani di Hopa accentuando le perdite del titolo in Borsa.
In compenso, dopo i grandi ribassi, i soci di Telco hanno comperato un altro 0,91% portando così la quota di controllo al 24,5 per cento. La settimana, intanto, si concluderà con la presentazione della lista dei consiglieri per il cda del gigante telefonico che sarà rinnovato all’assemblea del 14 aprile prossimo. Per domani è convocato il comitato nomine di Mediobanca (i nomi sono quelli di Renato Pagliaro e Tarak Ben Ammar), quindi sarà la volta di Telco che dovrà varare la lista di maggioranza.

Scontata la riconferma di Bernabè e Galateri, mentre Intesa Sanpaolo dovrebbe indicare Gaetano Micicché e Elio Catania (presidente di Atm). Per Sintonia ci sarebbe Gianni Mion, per Telefonica il presidente Cesar Alierta e l’ad Julio Linares, mentre mancano i nomi di Generali che potrebbe ripresentare Aldo Minucci, già presidente di Telco.

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