da Milano
Nessuno si illuda: la crisi finanziaria è «in corso», parola di Ben Bernanke. Il presidente della Federal Reserve, che ha parlato nel corso di unaudizione alla commissione Servizi Finanziaria della Camera dei Rappresentanti, ha gelato la Borsa, affermando che una nuova normativa per le banche daffari «potrebbe essere necessaria» e che gli sforzi dovrebbero essere concentrati «nellaiutare il sistema finanziario a tornare a un più normale funzionamento», tutelandolo «in caso di collasso di una delle grandi società di Wall Street». Il salvataggio di Bear Stearns? «Lo rifarei».
Colpita dalle parole pessimistiche di Bernanke, Wall Street, che aveva aperto in rialzo, ha vacillato pesantemente: ma era solo linizio. A rincarare la dose sono arrivate le dichiarazioni dellex presidente della Federal Reserve di Saint Louis William Poole, secondo cui Fannie Mae e Freddie Mac, le due più grandi società statunitensi specializzate in mutui, sarebbero già insolventi e potrebbero avere bisogno di un salvataggio da parte del governo Usa. Immediata la reazione di Wall Street, dove le due società sono precipitate ai minimi degli ultimi 17 anni: Freddie Mac, pur avendo dichiarato di non avere la necessità di una ricapitalizzazione, è arrivata a perdere fino al 32,7%, mentre Fannie Mae, colpita anche dal taglio del target price deciso da Ubs, a metà seduta, cede il 20%. Sotto pressione anche Lehman Brothers - a metà seduta perde l11,1 - sulla scia delle indiscrezioni di una possibile riduzione dei rapporti fra la banca daffari e il fondo obbligazionario Pimco, che peraltro ha smentito. E per ridare un po di fiducia ai mercati scende in campo la Casa Bianca, impegnata ad approvare una nuova normativa per Fannie Mae e Freddie Mac - ha spiegato il portavoce dellamministrazione Bush, Tony Fratto -, mentre il segretario al Tesoro, Henry Paulson, assicura che i due istituti sono adeguatamente capitalizzati.
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