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Bersani: "No primarie dove Pdl è già in campo"

Il segretario del Pd sulle candidature alle regionali: "Primarie? Dove la destra ha già indicato un candidato non bisogna perdere tempo". Sì alla Bonino, in Puglia bocciato Vendola: "Bisogna allargare la coalizione"

Bersani: "No primarie dove Pdl è già in campo"

Malpensa - Dice senza dire. Ma fa capire. Che la Bonino sarà candidata nel Lazio e Vendola non sarà riconfermato in Puglia. "Le primarie non sono un vincolo, ma un’opportunità". Sceglie la via dell'ammissione criptica il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, a proposito della scelta del partito di indire le elezioni primarie per le prossime elezioni regionali. "Decideranno - ha spiegato Bersani - le assemblee regionali del partito se, come e dove farle. Adesso dobbiamo privilegiare la messa in campo di candidati forti. Abbiamo buone occasioni e dobbiamo coglierle. Il partito non è un notaio - ha precisato - che stila solo il regolamento delle primarie. Penso che nelle situazioni dove la destra è già in campo debba essere privilegiata l’immediatezza e l’efficienza della scelta".

Nomi e scelte Bersani ha quindi citato le due regioni per le quali la polemica è maggiormente accesa, il Lazio e la Puglia: "Ho detto che la Bonino è una fuoriclasse, fuori dagli stereotipi e non deve essere imbrigliata. Si è capito come la penso, ovviamente nel rispetto delle scelte degli organi del partito. Per quanto riguarda la Puglia, il tema non è l’esclusione di questo o quel candidato, ma le opportunità per un ampliamento dello schieramento". Bersani ha quindi precisato che "le candidature dovranno essere presentate il 20 febbraio e in otto o nove regioni siamo già a buon punto sia nella definizione della coalizione sia nella scelta dei candidati. Ricordo che sono le assemblee regionali che devono decidere perché noi siamo l’unico partito federalista. Gli altri decidono uno in una villa oppure in due o tre persone.

Noi abbiamo un partito con delle assemblee".

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