Bertani: «Investire nel futuro anche rivalutando le aree»

Business da 100 milioni per una galassia di società attive nel Centronord

Ristrutturazione di immobili di pregio, riqualificazione di aree edificabili e nuovi progetti con tecniche di eco-sostenibilità edilizia. Un business da 100 milioni di euro per una galassia di società attive in Veneto, Friuli, Toscana, Lombardia ed Emilia Romagna, e con interessi internazionali; a capo del gruppo, l’impreditore padovano Mauro Bertani, che spiega: «Iniziata nel ’99, negli anni l’attività si è estesa fino alla ventina delle attuali società immobiliari, che seguono numerosi progetti di edilizia civile e industriale».
Qual è oggi la situazione del mercato?
«La crisi è molto meno grave di quella preannunciata, ma è innegabile che siamo in un momento delicato. Ecco perché dobbiamo intervenire con progetti significativi, di ampio respiro, che non cedano alla tentazione di abbassare la qualità, ma piuttosto investano sul futuro rivalutando aree e creando situazioni abitative e lavorative di valore».
Chi cerca casa punta innanzitutto alla vivibilità, anche nelle zone periferiche...
«La ristrutturazione di palazzi storici e la riqualificazione delle periferie rappresentano due facce della stessa medaglia: entrambe sono parte della crescita armonica delle città. Le realtà urbane si sviluppano a ritmi impressionanti, ed è bene che ciò avvenga in maniera ordinata e gradevole, conservando la nobiltà del patrimonio storico e garantendo allo stesso tempo una qualità della vita e del lavoro elevata anche a chi abita in periferia, concepita come estensione organica del centro».
Nella realtà concreta c’è spazio per questa concezione?
«Costruire modifica il tessuto urbano e il mondo in cui le case si inseriscono ha un suo preciso valore: il nostro intervento deve accrescerlo, non svilirlo. Il pubblico lo comprende e il mercato reagisce bene. Nella mia esperienza professionale, considerare il punto d’incontro tra investimento privato e beneficio comune si è sempre rivelato una carta vincente».
Per esempio?
«Il centro polifunzionale Net Center di Padova: una grossa porzione di periferia degradata è divenuta un luogo di attività bello e vivace, architettonicamente ordinato: invece di costruire palazzi direzionali tristi e incuranti del contesto, l’architetto svizzero Aurelio Galfetti ha pensato a una realtà che interagisce con lo spazio esterno e fa sentire a casa chi ci lavora. Un altro esempio riguarda i temi del verde e del risparmio energetico: a Montegrotto Terme stiamo lanciando Ekocasa, abitazioni con una struttura in legno che seguono il più innovativo dettato dell’eco-sostenibilità edilizia, con progettazione e impiantistica all’avanguardia, in netto anticipo sulle prescrizioni legislative in tema di ambiente, che presto o tardi tutti dovremo affrontare».


Quali sono gli ingredienti di un approccio corretto al mercato?
«La capacità di compiere analisi e valutazioni puntuali delle opportunità offerte dal mercato, la tempestività del loro sfruttamento e l’elaborazione di soluzioni non convenzionali per la loro realizzazione».

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