Bertinotti, la pace infinita e qualche modesta citazione

Fausto Bertinotti con Alfonso Gianni, Per una pace infinita, Ponte alle grazie 2002, pagg. 209, euro 13.
Pag. 17: «L’Onu nasce avendo come concezione ideale la tesi di Kelsen che era opposta a quella di Schmitt».
Pag. 28: «Tu indichi proprio il luogo dove si costituisce il paradigma, dove nasce la sua causazione».
Pag. 41: «Come si potrebbe dire alla maniera di Braudel».
Pag. 47: «Mi pare chiaro che la linea di demarcazione è rappresentata da Locke versus Hobbes».
Pag. 48: «Infatti Kant è critico».
Pag. 56: «Nella sua celebre polemica contro Duhring, Engels scrive...».
Pag. 58: «Ricordo un passo famoso di Marx contenuto nel Brumaio di Luigi Buonaparte».
Pag. 61: «Come mise in luce Hobson».
Pag. 78: «Quella tradizione rivoluzionaria che ha avuto i suoi interpreti in Morelli, in Babeuf, in Buonarroti e in Blanqui».
Pag. 79: «Mi riferisco a Georges Sorel».
Pag. 83: «Mi vengono in mente le pagine vibranti di Lussu».
Pag.93: “Bisogna rileggere il modo in cui Fanon analizza il fenomeno coloniale».
Pag. 95: «Tuttavia Sartre...».
Pag.

102: «Si pensi, fra i tanti esempi che si possono fare, a Giorgio Scalarini».
Pag. 170: «Siamo ormai giunti alla conclusione di questa conversazione, che possiamo peraltro considerare una nuova tappa di un lungo dialogo».

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