Bertone, nominati i commissari Sindacati fiduciosi

Il Tribunale fallimentare di Torino ha depositato ieri il provvedimento sullo stato di insolvenza delle Carrozzerie Bertone e ha contestualmente nominato i tre commissari, indicati dal ministero dello Sviluppo economico, che si occuperanno in prima battuta di capire se ci sono le condizioni per l’amministrazione straordinaria dell’azienda. Al termine di questa prima ricognizione, nel caso in cui l’esito fosse negativo, il Tribunale dichiarerà il fallimento dell’azienda. I tre commissari sono Stefano Ambrosini, Antonio Bene e Vincenzo Nicastro. La notizia era ormai attesa, dopo che nell’udienza di venerdì scorso la presidente Lilli Bertone non aveva avanzato nessuna opposizione né richiesta di rinvio e si era, di fatto, affidata nelle mani dei giudici. La decisione depositata ieri dovrebbe mettere fine alle tante ipotesi di salvataggio del gruppo, avanzate prima dall’ex manager Fiat e Telecom, Gianmario Rossignolo, e poi dal finanziere Domenico Reviglio, anche se rimangono aperte alcune questioni legali. L’arrivo dei commissari esterni dovrebbe infine portare un clima più disteso tra la madre Lilli Bertone e le due figlie Barbara e Marie-Jeanne, che in questi mesi si sono battute per soluzioni industriali diverse e spesso conflittuali per il futuro del gruppo. Il sindacato, intanto, «assicura la massima disponibilità e collaborazione», augurando «buon lavoro ai tre commissari».

Così Giuseppe Anfuso, della Uilm, dopo la decisione del Tribunale fallimentare sulla Bertone. «Ora aspettiamo - aggiunge Anfuso - scelte volte al rilancio a partire dalla richiesta degli ammortizzatori sociali e, successivamente, alla ricerca di soluzioni per il riavvio della produzione».

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