Allo Ior prende il via «loperazione trasparenza». È prevista per la fine della prossima settimana, probabilmente venerdì, la riunione del direttivo dellIstituto per le Opere di Religione, chiamato a decidere in che modo applicare le indicazioni della commissione cardinalizia che prima dellestate aveva chiesto di rendere più trasparenti le modalità operative della banca vaticana.
La crisi ha avuto conseguenze consistenti anche sulle finanze della Santa Sede, che hanno sofferto per alcuni importanti investimenti nei gruppi finanziari americani più colpiti dal tracollo. È necessario un maggiore coordinamento e soprattutto serve una regia unitaria. Proprio lo Ior, nei mesi scorsi, è stato bersaglio di non poche critiche in seguito alla pubblicazione del libro di Gianluigi Nuzzi «Vaticano Spa», nel quale, grazie allarchivio dello scomparso monsignor Dardozzi, si documentavano operazioni dubbie e passaggi di denaro poco chiari avvenuti anche dopo luscita di scena del vescovo Paul Marcinkus e dunque continuati nella prima metà degli anni 90. Già lattuale presidente della banca vaticana, il «finanziere bianco» Angelo Caloia, ha cercato di rendere più trasparenti le attività dellIstituto, scontrandosi con loperato della vecchia guardia dei collaboratori di Marcinkus. Ma ora, su richiesta di molti cardinali e sotto la guida del Segretario di Stato Tarcisio Bertone, si è deciso di accentuare questa tendenza per evitare nel modo più assoluto che casi come quelli descritti nel libro di Nuzzi possano ripetersi.
Tra qualche giorno si ritroverà dunque attorno a un tavolo tutta la dirigenza dello Ior: oltre a Bertone e ai cardinali Jean-Luis Tauran, Attilio Nicora, Placidus Toppo e Odilo Pedro Scherer ci saranno Caloia insieme al vicepresidente del Consiglio di sovrintendenza Virgil Dechant e a Manuel Soto Serrano, Robert Studer e Ronaldo Hermann Schmitz.
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