Bertrando

Verso il 1200 il meridione francese era squassato dall'eresia catara. Il conte Raimondo VI di Tolosa, di simpatie catare, prese a saccheggiare i monasteri della Linguadoca. Bertrando, sacerdote nato a Garrigue in diocesi di Nîmes, si unì alla missione cistercense che il Papa aveva inviato per far fronte al dilagare dell'eresia. Nel 1208 il delegato apostolico Pierre de Castelnau fu ucciso dai catari e, giudicando la misura ormai colma, il papa Innocenzo III proclamò la crociata «albigese». Nel corso di questa, Bertrando incontrò s. Domenico di Guzman, anch'egli predicatore con i cistercensi. Nel 1216 i nuovi compagni di s. Domenico erano sedici e con questi venne fondato a Prouille l'ordine dei Predicatori, cioè i domenicani. Bertrando fu inviato con sei confratelli a fondare una casa a Parigi. Poi fu chiamato da s. Domenico a Roma e mandato con Giovanni di Navarra a creare un convento a Bologna. Bertrando divenne in pratica il braccio destro di s. Domenico. Quando questi morì, nel 1221, Bertrando fu eletto priore provinciale di Provenza. Nel 1219 per la prima e unica volta s. Domenico aveva visitato la casa di Parigi ed aveva avuto la gradita sorpresa di trovarci una trentina di giovani novizi che gli avevano giurato obbedienza pur senza averlo mai incontrato. Bertrando spese gli anni che gli restavano sempre nel meridione francese, dove fondò anche un priorato a Marsiglia. Morì nell'abbazia di Bouchet nel 1230.

Le sue reliquie, conservate dai domenicani di Orange, vennero bruciate verso il 1562, nel corso delle guerre di religione tra cattolici e calvinisti ugonotti.

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