All'ultima rotonda il nostro mondiale è girato male. Lì, in quel punto maledetto, segnalato a più riprese dal ct Paolo Bettini, gli azzurri si sono disuniti e persi. «Bennati non è riuscito nemmeno a fare la volata - spiega deluso il ct azzurro -, mentre Modolo era a ruota di Greipel e avrebbe potuto fare benissimo il suo sprint
».
La delusione è tanta nella squadra azzurra, ma Sacha Modolo, da parte sua, non ci sta e rimanda al mittente le critiche: «E' vero, ero vicinissimo a Cancellara e a Greipel, ma io cercavo Bennati. E poi gli ordini erano stati chiari: in caso di volata tutti per Bennati».
Lasciando da parte le rotonde, è inutile girarci tanto intorno: caro Bettini, l'Italia torna a casa con le ossa rotte.
«Purtroppo per noi tante piccole cose non sono girate».
Lei non pensava che Cavendish fosse l'uomo da battere su un percorso del genere
«Calma, lo dicevo quando pensavo che avesse una squadra composta di tre uomini. Quando ho saputo che erano in otto
».
Cosa non ha funzionato?
«E' venuta fuori la corsa che ci si immaginava. Paolini è stato bravissimo, forse è stato pure fin troppo generoso. Visconti e Gavazzi hanno svolto un lavoro prezioso ma con Luca doveva esserci uno di loro. Io avevo parlato chiaro: un italiano da solo davanti è un uomo perso».
Cosa le ha detto Daniele Bennati alla fine della corsa?
«Mi ha guardato negli occhi e si è scusato, per non essere riuscito nemmeno a fare la volata».
Lei si sente il principale responsabile di questa sconfitta?
«Francamente no e la cosa mi fa sorridere, però se vogliono la mia testa io sono pronto a togliere il disturbo».
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