Niente Ambrogino doro per Roberto Saviano, lautore di Gomorra, per il quale però potrebbe essere in arrivo la cittadinanza onoraria. Va invece sempre più verso il no la grande medaglia ad Enzo Biagi. Contrasti sul riconoscimento alla memoria di Pippa Bacca, la giovane pacifista uccisa in Turchia. Queste le indiscrezioni che emergono in tarda serata dalla riunione dei capigruppo e dellufficio di presidenza a Palazzo Marino. Accese le discussioni sul premio alle mamme del Leoncavallo e sullassociazione di rom e sinti, proposti dal centrosinistra. La maggioranza ha posto il veto assoluto: «Sono solo provocazioni». È una lunga notte quella per scegliere la rosa dei nomi da premiare il 7 dicembre al teatro Dal Verme e analizzare la lunga lista delle 140 candidature. Il Pd le ha provate tutte per salvare il nome di Enzo Biagi. Ha perfino minacciato di lasciare laula e ha fatto leva sulle parole di Letizia Moratti: «Dire no al nome di Biagi equivale a dire no al sindaco». «Per noi è una condizione irrinunciabile». Ma la maggioranza non ha voluto sentire ragioni: «Ha già avuto tutto. Un Ambrogino nel 1979 e liscrizione tra i grandi del Famedio, può bastare».
Più morbida la posizione su Saviano. Tanto che in suo onore verrà organizzata una grande manifestazione, una giornata dedicata «al coraggio e alla battaglia per la legalità». Attestato certo per il Coreis, lassociazione islamica dei moderati di via Meda, coordinata da Yahya Pallavicini. Escono dalla lista Spike Lee e Joerg Haider. «Larticolo uno del regolamento sugli Ambrogini - ricorda il Pd - parla di premi a persone che hanno giovato a Milano. Non snaturiamo il premio».
Tra le Grandi medaglie doro, il Conservatorio di Milano, che compie 200 anni, e la Mondadori, che di anni ne compie cento. Battaglia sullipotesi di premiare la Borsa di Milano (200 anni). An si oppone: «Non è proprio lanno giusto». Pareri concordi sui riconoscimenti per Eddy, il ghanese picchiato per il suo impegno contro i pusher, per Agata Alma Cappiello, la parlamentare craxiana che aderì ai Ds, per Romeo Priotto, il ferroviere che salvò dallannegamento due bambine, e per Giuseppe Viganò, il nonno eroe che salvò due ragazzini dalle fiamme al Gratosoglio. An difende a spada tratta il nome di Alberto Torreggiani, il figlio del gioielliere ucciso dai terroristi, e quello di Gianmario Roveraro, il finanziare legato allOpus Dei. Pare cosa certa il premio a Sergio Bonelli, il padre dei fumetti con cui i milanesi sono cresciuti. Così come il riconoscimento per Bruno Lauzi.
A rendere ancora più tesa la situazione, ha contribuito il mini giallo che si è consumato negli uffici del Comune.
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