Biasi incassa la fiducia di Verona Basilea, Profumo scrive a Trichet

La diffcile settimana di Unicredit si chiude con il titolo sotto i due euro e con il primo socio italiano del gruppo, la Cariverona, che conferma la fiducia al suo presidente, Paolo Biasi, indagato dalla magistratura. Il tutto a pochi giorni dal rinnovo dei vertici della stessa fondazione. Ma la settimana avrà una coda domani a Basilea, dove si riuniranno i banchieri centrali europei per decidere le nuove regole di patrimonializzazione delle banche continentali. E, soprattutto, i tempi richiesti per l’adeguamento. Un tema che però, secondo fonti vicine a Unicredit, non riguarderà la banca milanese: «Con queste regole Unicredit non prevede nessun bisogno di nuovo capitale».
In effetti ieri c’è stata un po’ di maretta nelle Borse: Deutsche Bank ha ceduto il 5%, mentre le banche francesi sono in allarme per non poter più consolidare le quote di capitale detenute da terzi nelle controllate estere. A Unicredit, che a differenza di Db ha fatto due recenti ricapitalizzazioni e che all’estero detiene il 100% dei sui gruppi, interessa piuttosto il timing: spera che le regole prevedano un ragionevole periodo di tempo per essere applicate.
In proposito Profumo, in quanto presidente della Federazione bancaria europea (Ebf), ha ieri scritto a Trichet una lettera nella quale raccomanda attenzione da questo punto di vista, per evitare «di mettere a rischio la crescita e l’occupazione in Europa», come conseguenza di una più severa politica nell’erogazione del credito.
Tornando a Biasi, sono serviti 40 minuti per chiarire la propria posizione e incassare la fiducia del cda dopo la mina che lo vede sotto inchiesta a Teramo per una doppia bancarotta preferenziale. Biasi deve fare i conti con il crac di due società abruzzesi del gruppo di famiglia, la Bluterma e la Bluradia, entrambe fallite nel 2008. Per la seconda è delle ultime ore la richiesta di rinvio a giudizio, mentre per la Bluterma l’udienza davanti al gup è stata già fissata per l’11 gennaio prossimo.

Comunque il consiglio della fondazione scaligera, convocato in via straordinaria, ha confermato a Biasi la «piena fiducia» ritenendo che non ci siano motivi ostativi al completamento del suo mandato (a metà ottobre) e ha auspicato, si legge in una comunicato, che «la magistratura possa in tempi brevi accertare la realtà dei fatti».

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