Sandro Biasotti prende atto dellaccordo Udc-Burlando. Non si sorprende e non accusa i dirigenti locali («Monteleone è coerente, viene da sinistra, stava nellUlivo»). Ma a sorpresa svela il «tradimento» voluto «solo e soltanto da Casini». Non bastano le recenti affermazioni di Lorenzo Cesa, che attribuiva ogni responsabilità ai vertici liguri del partito contro le preferenze romane riservate al centrodestra. «No, no, è stato lui che inspiegabilmente aveva da tempo scelto così - insiste Biasotti - Lho incontrato tante volte, gli ho chiesto: Pier, per quale motivo vai a sinistra? E lui non sapeva cosa rispondermi. Mi diceva: E la Lega, la Lega.... Ma la Lega cosa? Qui in Liguria poi non pone diktat, le sue posizioni sono anche le mie. Da Casini, se fosse davvero una persona coerente, mi sarei aspettato una corsa in solitaria».
Ma Biasotti, terminato di rivelare i retroscena dellaccordo, non si scompone. Ricorda «lunico sondaggio finora fatto da una società credibile» che lo dà in vantaggio seppur di poco e seppur senza avere ancora incominciato la campagna elettorale. Poi si mostra tranquillo, perché «il popolo è maturo, non subisce le imposizioni dei partiti e le primarie della Puglia sono lultima dimostrazione». Daltra parte gli elettori dellUdc sono cambiati come i dirigenti. E al point di Biasotti ci sono tanti esponenti Udc che non seguono la svolta di Monteleone. Soprattutto ci sono gli eletti, quelli con i voti. Il sindaco di Varazze, Jhonny Delfino, ribadisce che è «ancora dellUdc» e semmai si farà «cacciare fuori», ma che a sinistra non ci va. Lex sindaco di Recco, Gianluca Buccilli non ha cambiato posizione. Aldo Siri, presidente del Municipio Centro Est, andrà «personalmente a spiegare a suore e parrocchie cosa ha fatto lUdc». Umberto Calcagno, eletto segretario dallunico congresso con i voti, è stato destituito a forza, e Sergio Cattozzo restano con Biasotti. Che si trova attorniato e sostenuto da esponenti dellUdc di SantOlcese e Albenga, arrivati solo per dire che i loro voti non mancheranno.
Così il candidato del centrodestra si rivolge «a chi si sente tradito dal partito, tradito da chi diceva che non sarebbe mai andato con i comunisti, o in una coalizione come quella di Prodi, o in particolare con Burlando se prima non avesse cambiato coalizione e tenuto fuori i comunisti dalla giunta». Per loro cè la garanzia «di un programma che sembra speculare a quello dellUdc sui temi di famiglia, inizio e fine vita, meritocrazia, nucleare». E per loro ci sarà unofferta ampia di candidati su cui puntare. Ma potrebbe anche esserci spazio direttamente in una lista che si rifà alle tradizioni democristiane o nella lista civica a sostegno del presidente che è aperta a chi non fa parte integrante del Pdl ma ne condivide i progetti.
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