Il giornalismo militante (di sinistra) ha specifico interesse in questo difficile periodo (per la sinistra) nel proporre «bufale» volte a sconcertare l'opinione pubblica (e di conseguenza l'elettorato, onde influire a proprio favore sugli incerti). Naturalmente si è già visto parecchio di brutto e (presumibilmente) si vedrà anche di peggio (come riflesso di quel che è avvenuto in sede nazionale contro il Presidente del Consiglio). In questo orizzonte (non del tutto felice) si colloca l'informazione artata che tende a creare incertezza sulla candidatura di Sandro Biasotti (onde avvantaggiare Burlando che di suo si sta muovendo parecchio). Certamente tocca al centrodestra locale (e nazionale) dissipare i dubbi (se ve ne sono) in merito, in maniera tale da non perdere ulteriormente tempo.
A questa logica del buon senso che dovrebbe inevitabilmente imporsi da sé (considerando le difficoltà che insistono in una regione che sembra poter avere due capoluoghi - La Spezia e Genova «quasi» sicuri «a sinistra» anche se con risicatissima maggioranza), fanno ostacolo diversi aspetti nell'ambito delle relazioni politiche sollecitate dal moto perpetuo che è loro caratteristico. Innanzitutto l'atteggiamento ondivago dell'Udc che per esigenze di dignitosa sopravvivenza, localmente tende ad «accompagnarsi» con chi le promette di più. Il dibattito (all'interno del centrodestra) inoltre è un tratto fisiologico che, ora più conciliante ora più aspro, tende a fare da involontaria e inevitabile sponda alle interpretazioni degli avversari secondo quella «libertà di patacca» che è ormai somministrata da parte loro come pane quotidiano.
La candidatura di Sandro Biasotti deve essere mantenuta ferma senza incertezze. Egli rappresenta un buon punto di equilibrio politico all'interno del centrodestra e proviene da quel mondo imprenditoriale di cui la nostra regione (e soprattutto la nostra città) deve guardare in prospettiva come ad una risorsa per poter ripartire realizzando uno sviluppo economico non più stentato. Sulla necessità di favorire la formazione imprenditoriale in loco e sull'importanza di farla venire da fuori si è già discusso sulle pagine regionali del Giornale. Dunque la candidatura di un imprenditore sembra essere l'immagine e la realtà più opportuna per una terra, la nostra, che deve riprendere con rinnovato vigore un percorso che, nei decenni precedenti, ha mostrato ripetutamente segni di contrazione e di indebolimento nelle sue strutture portanti. La corsa elettorale (e l'attivismo di Burlando ce lo dimostra) è già cominciata.
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