La Biennale della ceramica diventa «Indisciplinata»

Eliana Biagini

Intenditori, studiosi, artisti e anche profani possono ammirare, fino al 10 settembre, la «Biennale di ceramica nell'arte contemporanea», giunta alla sua terza edizione, che, quest'anno, è incentrata sul design nella ceramica contemporanea. Lo scopo della rassegna del 2006 è, infatti, quello di stabilire un rapporto tra le produzioni della ceramica locale savonese, albissolese e vadese, che in passato hanno reso celebre soprattutto Albissola, la realtà innovativa del moderno design e l'arte contemporanea, favorendo un sorta di «ibridazione indisciplinata», da cui deriva il titolo della rassegna di quest'anno, che è, appunto «Indisciplinata».
Stimati autori di fama mondiale provengono dall'estero, dove la Biennale ha sempre ottenuto maggiore risonanza, e cercano di introdursi nella nostra realtà locale, la cui tradizione vuole essere rinnovata nel contemporaneo. «I prototipi esposti sono realizzati manualmente negli ultimi due anni nei laboratori d'artisti e nelle aziende manufattiere di Albissola e di Savona, appositamente per la Biennale» dichiara Eliana Mattiauda, direttrice della Pinacoteca di Savona, che ospita una delle sezioni della mostra. Le altre due sono dislocate ad Albissola sulle passeggiate «Degli artisti» e «Montale», nel Museo «Manlio Trucco» e nella «Casa Museo Asger Jorn»; a Vado Ligure presso lo «Spazio Porfiri».
La Biennale è nata 6 anni fa per iniziativa dell'Associazione culturale «Attese», di cui sono responsabili Roberto Costantino e Tiziana Casapietra.

Negli anni successivi sono stati coinvolti gli enti locali: Provincia, Regione e i tre comuni interessati, oltre alla Fondazione De' Mari Carisa e questo progetto è rientrato nell'ambito più vasto di quelli promossi dai vari enti per la valorizzazione turistica e soprattutto economico-produttiva della ceramica, che può offrire sbocchi occupazionali, specialmente ai giovani, nel periodo attuale di crisi lavorativa.

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