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Biennale Democrazia, ecco dove l'Invisibile si trasforma in Visibile

Incontri, mostre, spettacoli per far emergere quanto è destinato alla trasparenza

Riccardo Cervelli

Le persone sono sommerse da informazioni, immagini, opinioni in quantità e con rapidità fino a pochi anni fa inimmaginabili. Tutto questo rischia di trasformarsi in un'«opacità» che nasconde gravi problematiche ma anche opportunità positive.

La Biennale della Democrazia 2019 di Torino, che aprirà mercoledì 27 marzo, per concludersi domenica 31, si occupa di questa problematica. E lo dichiara già nel titolo: «Visibile Invisibile». L'evento ha l'ampio sostegno dell'amministrazione cittadina. «Torino è lieta di proporre la sesta edizione di Biennale Democrazia dichiara la sindaca Chiara Appendino -. Come già felicemente sperimentato in passato, la manifestazione saprà ancora una volta dimostrare quanto sentiti siano i temi della partecipazione democratica nelle sue molteplici declinazioni politiche, sociali, economiche e culturali. Il tema Visibile Invisibile è centrale per la nostra città, impegnata nel contrastare i fenomeni di marginalità sociale, favorendo l'uscita degli invisibili dall'ombra». Il programma prevede 133 appuntamenti che seguiranno quattro differenti filoni: Luci e ombre, La societàdella trasparenza, Legami invisibili, e Dal tramonto all'alba. «Biennale Democrazia - afferma il presidente Gustavo Zagrebelsky - compie 10 anni. In questo arco di tempo il mondo è cambiato profondamente e il tema scelto per questa sesta edizione ne è un evidente riflesso. Crediamo di essere finalmente approdati nel mondo-in-cui-tutto-è-visibile, ma questa cieca fiducia può essere ingannevole. Di fronte ai rischi di una società nella quale le esistenze sono sempre più trasparenti le une alle altre, ma sempre più distanti o chiuse in universi impermeabili, è importante un'opera di costante manutenzione dei legami invisibili che ci uniscono agli altri, per ricomporre alto e basso, uguali e diversi, centro e periferie».

Mercoledì 27, alle 10.30, il Campus Universitario Luigi Einaudi ospiterà l'inaugurazione della mostra «Behind the Indian Boom», con Gianmaria Ajani, Jens Lerche e Alpa Shah. Il progetto, che nasce dall'inedita collaborazione di un team di antropologi, reporter e attivisti, è volto a indagare l'emergenza sociale nell'India del boom economico. A seguire, un altro incontro sul continente asiatico, «India invisibile. L'altra faccia del miracolo», in cui Jens Lerche e Alpa Shah illumineranno il lato oscuro del miracolo economico indiano: lo sfruttamento impietoso di più di 800 milioni di persone, fonte di manodopera a bassissimo costo. E ancora, alle ore 18, al Teatro Regio, l'esibizione di PoliEtnico, il Coro del Politecnico di Torino, anticiperà la lezione inaugurale dal titolo «La visibilità dell'altro», nel corso della quale Adriano Prosperi si interrogherà sull'esperienza della scoperta dell'altro in quanto condizione preliminare alla nascita del mondo moderno.

Sempre al Teatro Regio, alle 21.30, lo spettacolo a cura di Valter Malosti in cui Fabrizio Gifuni leggerà brani da «I sommersi e i salvati», di Primo Levi, accompagnato dall'ensemble d'archi del Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino diretto da Carlo Boccadoro. L'ingresso e gratuito per tutti gli appuntamenti fino a esaurimento dei posti, fatta eccezione per gli spettacoli con biglietto d'ingresso (segue dettaglio). Le informazioni sul sito: www.biennaledemocrazia.

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