Ibm diventa sempre più verde. Alleandosi con altri grandi marchi dellelettronica, Nokia, Pitney Bowes e Sony, e con il World Business Council for Sustenable Development (Wbcsd, lorganizzazione mondiale di imprese per lo sviluppo sostenibile) ha «liberato» dai diritti i brevetti relativi a prodotti e soluzioni tecnologiche che favoriscano uno sviluppo ecosostenibile. È un progetto senza precedenti che testimonia come aziende - e Ibm è tra queste - siano intenzionate a promuovere una cultura «ecologica» a tutto tondo. Mettendo a disposizione il portafoglio detto degli «Eco-patent Commons» (scaricabili da www.wbcsd.org/web/epc) ricercatori, imprenditori e società saranno stimolati a progettare, sviluppare e applicare soluzioni, processi e servizi, per il consumatore finale ma anche per il business, orientati al rispetto dellambiente.
Il World Business Council for Sustainable Development raggruppa circa 200 aziende internazionali che si impegnano ad applicare criteri di sviluppo sostenibile alla crescita economica e al progresso sociale. I suoi membri rappresentano più di 30 Paesi e 20 principali settori industriali. Il Wbcsd vuole essere un punto di riferimento e un supporto per limprenditoria e fare da acceleratore di un cambiamento verso lo sviluppo sostenibile. Ibm si è aggiudicata per il quindicesimo anno consecutivo il titolo di azienda con il più alto numero di eco-brevetti negli Stati Uniti: nel 2007 ne ha rilasciati ben 3.125. Investe circa 6 miliardi di dollari lanno in ricerca e sviluppo (circa il 6% dei ricavi): lanno fiscale 2007 si è chiuso con 98,8 miliardi di dollari di fatturato, con un incremento dell8% rispetto al 2006 e un utile netto di 10,4 miliardi, in crescita dell11% sul 2006. Oltre la metà degli utili, quindi, viene reinvestito in ricerca e sviluppo.
Un brevetto per poter rientrare tra gli «Eco-Patent Commons» deve presentare caratteristiche innovative rivolte alla tutela ambientale, sia a livello di prodotto che di processo.
La partecipazione alliniziativa «Eco-Patent Commons» è aperta a privati e aziende. Lorganizzazione vaglia di volta in volta le innovazioni proposte, dando poi il proprio giudizio sulla conformità ai criteri adottati. Ibm ha deciso di aderire alliniziativa perché in linea con gli impegni presi in precedenza, non solo nellambito dellecologia, ma anche della diffusione dellinnovazione a scopo sociale.
Lazienda ha, infatti, rinunciato a esercitare i diritti sulla proprietà intellettuale su centinaia di brevetti relativi allinteroperabilità dei software e allopen source (software aperti) e su quelli destinati alle comunità sanitarie ed educative.
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